
La possibile messa al bando dell'allevamento del bassotto in Germania è al centro di un acceso dibattito, seguito alla proposta di una nuova legge sulla protezione degli animali. Secondo questa proposta, alcune razze canine, tra cui il bassotto, potrebbero non essere più allevate a causa delle loro caratteristiche fisiche che le espongono a sofferenze. L'iniziativa legislativa, discussa fin dal febbraio di quest'anno, ha suscitato reazioni contrastanti tra la popolazione e gli esperti.
La reazione degli animalisti e dei veterinari: una difesa del bassotto
Un'ondata di polemiche ha travolto la Germania in seguito alla proposta legislativa che metterebbe a rischio la riproduzione del bassotto e di altre razze considerate a rischio. Associazioni animaliste e cittadini si sono mobilitati, avviando una raccolta firme per opporsi alla legge, sottolineando come le motivazioni scientifiche alla base della proposta siano discutibili. Fino ad ora, oltre 14.000 firme sono state raccolte in difesa di queste razze, tra cui spicca il bassotto, simbolo di una diversità genetica lontana dagli standard del lupo o del pastore tedesco.
I dettagli della proposta legislativa e le criticità sollevate
La proposta di legge tedesca, dettagliata a febbraio, ha messo in luce il desiderio di fermare gli allevamenti considerati crudeli. Oltre al bassotto, altre razze come il beagle, il bulldog (inglese e francese), il carlino, il boxer e il barboncino toy, sono state identificate come sofferenti a causa delle loro caratteristiche fisiche. Tuttavia, Sky News ha rivelato che il Ministero dell'Agricoltura tedesco ha negato l'esistenza di una lista di razze da non riprodurre, aggiungendo ulteriori sfumature al dibattito.
La storia e l'importanza del bassotto nella cultura tedesca
I veterinari hanno espressi pareri misti sulla proposta, evidenziando come il bassotto sia una razza con una lunga storia di allevamento in Germania, risalente al Medioevo. Questi cani erano apprezzati dai cacciatori per la loro capacità di inseguire la preda in spazi ristretti, grazie alle loro caratteristiche fisiche uniche. Nonostante alcune preoccupazioni sulla salute, come il rischio di ernia del disco, numerosi veterinari hanno difeso la robustezza della razza, che gode di un'aspettativa di vita media di 12 anni, dimostrando la variabilità e la resilienza genetica all'interno della specie.
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