Mercoledì 06 Novembre 2024

Hamas: "Sale a 45 il bilancio delle vittime a Rafah". Il mondo condanna l’attacco. Lo Stato ebraico: "Un incidente"

Il ministero della Sanità di Hamas ha aggiornato il bilancio delle vittime nell’attacco israeliano a Rafah, secondo il quale il numero dei morti è salito a 45.  L’Onu ha chiesto a Israele un’inchiesta «completa e trasparente» sull'attacco che ha provocato decine di morti nel campo profughi vicino a Rafah. Intanto, Israele sta indagando sull'attacco avvenuto nella notte su Rafah. Lo ha affermato il procuratore generale militare delle forze armate israeliane (Idf), il generale Yifat Tomer Yerushalmi, sottolineando che «i dettagli dell’incidente molto grave sono ancora sotto inchiesta" Lo Stato ebraico sta anche indagando sulle accuse di abusi e torture nei confronti di detenuti palestinesi nella base militare di Sde Teiman e su prigionieri morti durante la custodia dell’Idf. «Ad oggi, sono state aperte 70 indagini della polizia militare su incidenti che hanno sollevato il sospetto di reati penali», ha aggiunto Yerushalmi. «Prendiamo molto sul serio queste accuse e stiamo lavorando per chiarirle».

Israele, da raid Rafah incendio che ha ucciso civili

Le prime indagini sull'incidente a Rafah hanno mostrato che il raid sui comandanti di Hamas ha innescato un incendio che può aver ucciso i civili palestinesi. Lo ha detto, citato dai media, il portavoce del governo Avi Hyman.

Egitto, forte condanna del bombardamento israeliano a Rafah

L’Egitto condanna con forza «il bombardamento intenzionale delle forze israeliane sulle tende degli sfollati nella città palestinese di Rafah» e rifà appello alla comunità internazionale perchè impongano il cessate il fuoco e proteggano i civili inermi. In un comunicato del ministero degli Esteri, l’Egitto ha condannato «il deliberato bombardamento delle tende degli sfollati delle forze israeliane nella città palestinese di Rafah, che ha provocato centinaia di morti e feriti tra le fila degli sfollati palestinesi, in una nuova violazione del diritto umanitario internazionale e dell’accordo del 1949 sulla protezione dei civili in tempo di guerra». «Israele - sostiene Il Cairo - mette nel suo mirino civili isolati, e attua una sistematica politica di distruzione allo scopo di rendere insostenibile la portata dei massacri. Gli si chiede perciò - afferma il governo egiziano - di adempiere ai suoi obblighi legali come forza basata sull'occupazione e di attuare misure emesse dalla Corte internazionale di giustizia in merito alla cessazione immediata delle operazioni militari e di qualsiasi altra procedura nella città palestinese di Rafah». Al Consiglio di Sicurezza, «e alle parti internazionali più influenti», si chiede «un intervento immediato per garantire un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la fine delle operazioni militari nella città palestinese di Rafah».    

leggi l'articolo completo