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I missili occidentali che possono colpire in Russia: dagli Himars Usa agli Storm Shadow inglesi e gli Scalp francesi

È diversificato l’arsenale di armi occidentali che Kiev può utilizzare per colpire in territorio russo per contrastare, nell’immediato, l’avanzata delle truppe di Mosca, perlomeno nella regione di Kharkiv.

Esclusione degli Atacms

Dal pacchetto americano, hanno evidenziato nei giorni scorsi fonti di Washington al Wall Street Journal, sarebbero però esclusi gli Atacms, missili terra-terra tattici a corto raggio Srbm che hanno un raggio d’azione fino a 300 chilometri, ultima fornitura arrivata a Kiev. Non è chiaro se invece i soldati ucraini potranno utilizzare quelli meno potenti già nei magazzini: gli Atacms, prodotti dalla Lockheed-Martin in varie versioni, hanno infatti gittate diverse e gli Usa fino alla svolta dell’aprile scorso avevano consegnato solo quelli con una portata massima di 140 chilometri.

Via libera ai sistemi di lancio Himars e Mlrs

Via libera invece all’uso dei sistemi di lancio Himars e Mlrs per colpire le retrovie russe con gli altri razzi americani a disposizione, che hanno un raggio d’azione superiore a 70 chilometri, e con le ground launched small diameter bombs (bombe di piccolo diametro lanciate da terra, Glsdb), che invece possono distruggere un bersaglio fino a 150 chilometri «entro un metro di raggio e con un’angolazione a 360 gradi», assicura il produttore, la Saab.

Artiglieria M777 howitzer

Tra le altre armi fornite all’Ucraina, non solo da Washington ma da diversi altri Paesi, ci sono poi i pezzi d’artiglieria M777 howitzer, con una portata di 40 chilometri e quindi teoricamente in grado di contrastare l’avanzata russa lungo il confine. Ipotesi che sembra però remota, gli M777 sarebbero inefficaci e vulnerabili lamentano i militari di Kiev.

Missili da crociera Storm Shadow e Scalp

Sulla carta dunque, le armi più potenti che l’Ucraina può usare restano i missili da crociera a lungo raggio Storm Shadow britannici e la loro versione francese denominata Scalp. L'ammazza bunker, divenuto celebre in Iraq nel 2003 ai danni di Saddam e in Libia nel 2011 contro Gheddafi, ha una portata di oltre 500 chilometri e viene lanciato dai caccia: scende di quota e vola verso l’obiettivo, che individua grazie a un sistema a infrarossi in grado di aggiustare la rotta programmata prima del lancio. Raggiunto il bersaglio esplode una prima testata per aprire un varco alla seconda, quella principale, che penetra il target e poi detona al suo interno. La velocità e la bassa quota rendono il missile quasi invisibile ai sistemi difensivi avversari. Il ministro della Difesa britannico, Grant Shapps, ha riferito che anche l’Italia avrebbe fornito questi missili a Kiev.

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