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Nella bozza finale del G7 non c'è la parola aborto

L’aborto scompare nell’ultima bozza conclusiva del G7 in Puglia che l’ANSA è stata in grado di visionare. Il passaggio - secondo il draft messo a punto dagli sherpa ma che deve ancora passare all’esame finale dei leader - riporta: «Reiteriamo i nostri impegni espressi nel comunicato finale del G7 di Hiroshima per un accesso universale, adeguato e sostenibile ai servizi sanitari per le donne, compresi i diritti alla riproduzione». Una formulazione che non contempla la parola "aborto", che invece c'era nel comunicato finale del G7 in Giappone.

Lollobrigida: aborto a G7? Non so se fosse opportuno col Papa

«Non sta a me commentare, se i presidenti delle grandi Nazioni, capi di Stato e governo, hanno scelto di non inserirlo nel documento ci saranno buone ragioni per non farlo. Non so se a un G7 a cui partecipa anche il Papa fosse opportuno, se hanno scelto di non metterlo ci sarà un perché e una ragione più che condivisibile». Così il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida a Milano, commentando il fatto che nella bozza delle conclusioni del G7 è stato eliminato il punto sull'accesso all’aborto.

Casa Bianca: "Aborto? Biden non cede sui diritti'

Joe Biden non cambia idea sui diritti: lo afferma la Casa Bianca a proposito della questione aborto, secondo quanto riportano gli inviati dei quotidiani italiani che viaggiano al seguito del presidente statunitense impegnato nei lavori del G7 a Borgo Egnazia. «Biden non cede sui diritti, ne parlerà con la premier Meloni», ha affermato il consigliere per la Sicurezza nazionale Jack Sullivan.

Schlein: Meloni a G7 vergogna nazionale

«L'Italia dovrebbe svolgere un ruolo di primo piano in un consesso internazionale come il G7, il governo dovrebbe promuovere l’immagine del Paese restituendo a livello internazionale l’autorevolezza e il profilo che ha sempre avuto. E invece il governo Meloni si presenta davanti agli altri capi di Stato e di governo mettendo in discussione un diritto fondamentale delle donne come quello di scegliere sul proprio corpo. Non ce ne facciamo nulla di una premier donna che non difende i diritti di tutte le altre donne di questo Paese. Una vergogna nazionale, chiedano scusa al Paese.» Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein.

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