Julian Assange ha lasciato ieri la prigione di alta sicurezza a Londra dove è stato recluso per 5 anni e il Regno Unito. A rivelarlo, WikiLeaks dopo l’annuncio dell’accordo raggiunto dal suo fondatore con il Dipartimento di giustizia americano. Secondo WikiLeaks, il 52enne australiano, dalla prigione di Belmarsh è stato portato nel pomeriggio all’aeroporto di Stansted dal quale si è imbarcato su un aereo.
Assange, un caso internazionale nato nel 2010
Un caso «trascinatosi troppo a lungo», come lo ha definito un portavoce del governo australiano, commentando la notizia dell’accordo raggiunto con il Dipartimento della giustizia Usa che ha permesso la scarcerazione di Julian Assange, 52 anni, fondatore di WikiLeaks. E’ nel 2010, infatti, che Julian Paul Assange - Hawkins all’anagrafe di Townsville, città australiana dove è nato il 3 luglio 1971 - ha assunto un’ampia notorietà internazionale per aver rivelato tramite WikiLeaks, l’organizzazione nata nel 2006 di cui è cofondatore, documenti statunitensi segretati, ricevuti dall’ex militare Chelsea Manning, riguardanti crimini di guerra in Afghanistan e Iraq, causando secondo il Dipartimento di giustizia Usa problemi di sicurezza nazionale agli Stati Uniti. Una pubblicazione che gli frutta svariati encomi e onorificenze (tra cui il Premio Sam Adams, la Medaglia d’oro per la Pace con la Giustizia dalla Fondazione Sydney Peace e il Premio per il Giornalismo Martha Gellhorn), persino la proposta di un Nobel per la pace, ma anche una serie di problemi con la giustizia americana e non solo. L’enorme serie di dispacci mostravano che Washington aveva spiato la leadership delle Nazioni Unite e che l’Arabia Saudita aveva esercitato pressioni sugli Stati Uniti affinchè attaccassero l’Iran. Nel novembre dello stesso anno, un pubblico ministero svedese emise un mandato di arresto nei confronti di Assange per accuse di violenza sessuale che coinvolgevano due donne. Assange negò le accuse, parlando di rapporti sessuali consensuali, ma venne arrestato dopo essersi presentato alla polizia di Londra. Una settimana dopo venne rilasciato su cauzione. Dall’11 aprile 2019 Assange era in carcere a Belmarsh, nel Regno Unito, prima per violazione dei termini della libertà su cauzione conseguente alle controverse accuse di stupro in Svezia (formalizzate nel 2010 e archiviate nel 2017), e poi in relazione a una richiesta di estradizione avanzata dagli Stati Uniti d’America con l’accusa di cospirazione. Assange fece appello, sostenendo che le accuse svedesi erano solo un pretesto per trasferirlo negli Stati Uniti per affrontare le accuse su Wikileaks. Nel giugno 2012 si rifugiò nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra. L’Ecuador, allora governato dal presidente di sinistra Rafael Correa, gli concesse asilo. A dicembre, l’Ecuador concede ad Assange la nazionalità ma la Gran Bretagna gli impedisce di concedergli lo status diplomatico. Nel gennaio 2018, l’Ecuador, ora governato dal presidente conservatore Lenin Moreno, afferma che ospitare Assange era diventato «insostenibile». Le tensioni raggiungono il picco nell’aprile 2019 quando Moreno afferma che Assange ha «violato ripetutamente» le condizioni del suo asilo e gli revoca la cittadinanza. Il giorno successivo, la polizia britannica trascina Assange fuori dall’ambasciata e lo arresta su richiesta di estradizione statunitense. A maggio viene condannato a 50 settimane di carcere per aver violato la cauzione nel 2010. Inizia il processo legale per la sua estradizione negli Stati Uniti. Nel maggio 2019, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti accusa Assange di aver violato l’Espionage Act statunitense pubblicando documenti militari e diplomatici nel 2010. Se condannato, rischia pene detentive fino a 175 anni. Assange fa la sua prima apparizione in tribunale da quando è stato incarcerato tramite collegamento video. Detenzione e accuse che hanno suscitato una forte protesta nel mondo e appelli per il rilascio da parte dell’opinione pubblica e di svariate organizzazioni per i diritti umani, fino all’attivarsi del relatore Onu sulla tortura nel novembre 2019, fatta propria anche dal Consiglio d’Europa. Il 5 gennaio 2021 la giustizia inglese negò l’estradizione di Assange per motivi di natura medica, nello specifico per il bene della sua salute mentale, poichè era alto il rischio di tendenze suicide. Il 10 dicembre 2021 l’Alta corte di Londra ha ribaltato la sentenza che negava l’estradizione Un ulteriore passo verso la consegna di Assange ai tribunali americani è avvenuto il 14 marzo 2022: la Corte Suprema del Regno Unito ha respinto il ricorso presentato dai legali dell’australiano, lasciando l’ultima decisione al ministro dell’interno Patel. Il 21 aprile 2022 la Westminster Magistrates' Court di Londra aveva emesso l’ordine formale di estradizione negli Usa.
Chi è Julian Assange
Infanzia e formazione
Julian Assange nasce a Townsville, nel Queensland, nel 1971. I suoi genitori si conoscono durante una manifestazione contro la guerra del Vietnam. Figlio di attori teatrali, Assange trascorre un'infanzia movimentata, cambiando casa 37 volte e studiando nelle biblioteche cittadine senza frequentare la scuola. A sedici anni, è già in grado di scrivere programmi per il Commodore 64. A diciassette anni lascia la casa, si sposa l'anno seguente e diventa padre, ma successivamente si separa dalla moglie.
Attività da hacker e prime condanne
Verso la fine degli anni '80, Assange diventa membro del gruppo di hacker noto come "International Subversives" con lo pseudonimo di "Mendax". Nel 1991, la polizia federale australiana fa irruzione nella sua casa di Melbourne, accusandolo di essersi infiltrato in vari sistemi informatici, tra cui quelli del Dipartimento della difesa americano. Nel 1992, viene accusato di 24 reati di pirateria informatica, condannato e successivamente rilasciato per buona condotta.
WikiLeaks e l'attività giornalistica
Nel 2006, Assange è tra i promotori del sito WikiLeaks, che pubblica documenti da fonti anonime e informazioni segrete. WikiLeaks ottiene notorietà internazionale nel 2010, quando pubblica documenti riservati forniti da Chelsea Manning, tra cui il video "Collateral Murder" e i diari della guerra in Afghanistan e Iraq. Queste rivelazioni portano il governo degli Stati Uniti ad avviare un'indagine su WikiLeaks e su Assange.
Problemi legali e asilo politico
Nel 2010, Assange viene accusato in Svezia di reati sessuali, che lui sostiene siano un pretesto per estradarlo negli Stati Uniti. Dopo varie vicende legali, nel 2012 si rifugia nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra, ottenendo asilo politico. Vi rimane per quasi sette anni, durante i quali continua a dirigere WikiLeaks e a fare dichiarazioni pubbliche, ma sviluppa problemi di salute dovuti alla prolungata permanenza in isolamento.
Estradizione e detenzione
Nel 2019, il nuovo governo dell'Ecuador revoca l'asilo ad Assange, permettendo alla polizia britannica di arrestarlo. Viene condannato a 50 settimane di prigione per violazione dei termini della libertà su cauzione. Nel 2020, un tribunale britannico nega la richiesta di estradizione degli Stati Uniti, citando le sue condizioni mentali e il rischio di suicidio in caso di isolamento. Assange rimane detenuto in attesa dell'appello contro l'estradizione.
Vita personale
Durante la sua detenzione, Julian Assange si sposa con Stella Moris, una dei suoi avvocati. Le nozze vengono celebrate nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, con un piccolo gruppo di invitati. Julian Assange è considerato un eroe dai suoi sostenitori per la sua lotta per la trasparenza e la responsabilità dei governi, mentre i suoi detrattori lo accusano di spionaggio e di mettere a rischio la sicurezza nazionale.