Martedì 24 Dicembre 2024

La Nato nomina Segretario generale l'olandese Rutte. Zelensky si congratula: "Leader forte"

I 32 Stati membri della Nato hanno nominato il primo ministro olandese Mark Rutte come loro prossimo Segretario Generale, in un momento cruciale per l'Alleanza, mentre la Russia continua la sua guerra in Ucraina. Rutte, 57 anni, assumerà l’incarico di capo della Nato il 1° ottobre, sostituendo il norvegese Jens Stoltenberg, che ha ricoperto la carica per dieci anni. «È un grande onore essere nominato Segretario Generale della Nato. L’Alleanza è e rimarrà la pietra angolare della nostra sicurezza collettiva. Guidare questa organizzazione è una responsabilità che non prendo alla leggera. Sono grato a tutti gli alleati per aver riposto la loro fiducia in me. Sono ansioso di assumere l’incarico con grande vigore in ottobre, come successore di Jens Stoltenberg, che ha fornito alla Nato una leadership eccezionale negli ultimi 10 anni e per il quale ho sempre nutrito grande ammirazione». Lo scrive su X Mark Rutte.

Mosca: "Con Rutte alla Nato difficile che cambi qualcosa"

Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha dichiarato che la decisione di nominare Mark Rutte a capo della Nato «difficilmente può cambiare qualcosa nella linea generale» dell’alleanza «e dei suoi Stati membri». «Sia come Stati membri indipendenti sotto la guida diretta degli Stati Uniti sia insieme come alleanza stanno lavorando per infliggere una sconfitta strategica alla Russia», ha aggiunto Peskov, sottolineando che «in questo momento» la Nato «è ostile" a Mosca.

Zelensky si congratula con Rutte: "Leader forte"

Il presidente ucraino Voldymyr Zelensky si congratula su X con Mark Rutte per la designazione a Segretario generale della Nato, definendolo «un leader forte e rispettoso dei principi» che «ha dimostrato la sua risolutezza e visione in molte occasioni negli ultimi anni». Zelensky ringrazia anche l’uscente Jens Stoltenberg «per il suo notevole contributo al rafforzamento della Nato nei dieci anni del suo mandato nonchè per il suo incrollabile sostegno alla lotta per la libertà dell’Ucraina».

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