Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

L'Iran ha scelto il riformista Pezeshkian: "Tenderemo la mano a tutti". Chi è il nuovo presidente eletto

L’Iran ha scelto il successore di Ebrahim Raisi, ucciso in un incidente di elicottero il 19 maggio scorso. Il prossimo presidente sarà il riformista Massoud Pezeshkian, 69 anni, che ha sconfitto al ballottaggio l’ultraconservatore Said Jalili, 58 anni.

«Tenderemo la mano dell’amicizia a tutti. Siamo tutti popolo di questo Paese. Ci sarà bisogno dell’aiuto di tutti per il progresso» dell’Iran: ha detto Pezeshkian parlando alla tv di Stato e ringraziando i suoi sostenitori venuti a votare «con amore e per aiutare» il Paese.

Medico di origine azera, semi-sconosciuto prima della sua candidatura, Pezeshkian ha cresciuto tre figli da solo dopo la morte della moglie in un incidente. Parlamentare da due decenni, si è espresso apertamente contro la mancanza di trasparenza del governo durante le proteste a livello nazionale innescate dalla morte della giovane curda Mahsa Amini nel settembre 2022. Esperto cardiochirurgo, è stato ministro della Sanità sotto l’ex presidente riformista Mohammad Khatami (1997-2005). E’ stato esplicito nel criticare il governo sulla questione dell’hijab obbligatorio, ma non è mai arrivato a chiedere l’abrogazione dell’obbligo del velo per le donne.

E’ un sostenitore dell’accordo sul programma nucleare iraniano (Jcpoa) e ha promesso di migliorare le relazioni con gli Stati Uniti, accusando i suoi rivali conservatori di aver rovinato l’economia, non facendo abbastanza per rilanciare il Jcpoa, da cui gli Usa di Trump si ritirarono unilateralmente nel 2018, ma che aveva portato alla revoca di alcune sanzioni. Pezeshkian è stato sostenuto da Khatami (che nelle parlamentari di marzo si era invece astenuto) e dall’ex ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif. Pur condannando l’amministrazione del presidente defunto Ebrahim Raisi in quanto incapace di risolvere i problemi del Paese, non è mai arrivato a criticare apertamente la Guida Suprema, Ali Khamenei. Ha anche sostenuto i principi fondamentali del regime, secondo cui gli Stati Uniti sono la causa principale delle tensioni nella regione.

Caricamento commenti

Commenta la notizia