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Attacco all'ospedale pediatrico di Kiev, la vicinanza di Papa Francesco e la condanna dell'arcivescovo ucraino Shevchuk

Apprese con grave dolore le notizie sugli attacchi contro due centri medici a Kyiv, tra cui il più grande ospedale pediatrico ucraino e contro una scuola a Gaza, Papa Francesco - fa sapere la Santa Sede - ha voluto esprimere vicinanza alle vittime e ai feriti innocenti, manifestando profondo turbamento per l’accrescersi della violenza. “Auspico e prego che si possano presto identificare percorsi concreti che mettano termine ai conflitti in corso”.
Parole dure e di condanna invece quelle pronunciate dall’arcivescovo maggiore dei greco-cattolici ucraini Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk: “Grido alla coscienza di tutte le persone del mondo intero. Vi chiedo di condannare questo crimine e di fare tutto in vostro potere per fermare e punire la mano dello spietato assassino. Oggi piangiamo insieme a tutte le vittime”. “Questo - prosegue l’arcivescovo - non è solo un crimine contro le leggi e i principi umani, contro le norme internazionali che ci parlano di costumi e regole della conduzione della guerra. Secondo la morale cristiana, questo è un peccato, che grida vendetta al cielo». Il comunicato si conclude con una preghiera per tutte le vittime, «soprattutto per i bambini uccisi innocentemente», con parole di condoglianze ai parenti e amici delle vittime e un pensiero a quanti «in questi minuti, operatori sanitari e volontari, disposti a catena umana rimuovono i massi per salvare anche quei bambini, il cui cuore continua a battere sotto le macerie”.

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