«Abbiamo attraversato il confine russo così semplicemente in un auto, siamo andarti embedded in un mezzo blindato, con scritta press come le norme internazionali prevedono per i reporter di guerra».
Lo racconta la stessa inviata del Tg1 Stefania Battistini stasera durante l'edizione delle 20 del tg, in merito al servizio in territorio russo teatro dell’incursione ucraina. Quella del reporter, sottolinea Battistini, «è una figura prevista e anche con la protezione rafforzata, questo non ha salvato la vita a molti giornalisti, spesso indossare la scritta press è trasformare i giornalisti in bersagli», dice compilando l'elenco tragico di tanti colleghi uccisi. Spiega anche che sul quel fronte non c'erano solo loro - lei e Simone Traini -, che pure sono arrivati per primi, c'era la tv ucraina, il giorno prima il New York Times, la Cnn, la France press. Il loro è stato un servizio, quello di mercoledì, ''realizzato pensando che era giusto mostrare al pubblico, senza violare le leggi della Federazione russa, solo raccontare i fatti, è per forza raccontare una parte ma ci sembrava importante farlo».
Caricamento commenti
Commenta la notizia