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L'ira della Russia sui giornalisti a Kursk, presi di mira gli inviati della Cnn: "Hanno attraversato illegalmente la frontiera"

La Russia di Vladimir Putin torna a prendere di mira la libertà di stampa. Dopo gli inviati Rai Stefania Battistini e Simone Traini, i servizi di sicurezza russi hanno annunciato un procedimento penale contro altri tre giornalisti: il corrispondente della Cnn Nick Paton Walsh e le reporter ucraine Olesya Borovik e Diana Butsko. L’accusa è la stessa per tutti: «Attraversamento illegale della frontiera», ovvero essere entrati in territorio russo senza il permesso di Mosca. Un’imputazione che prevede fino a cinque anni di reclusione. In sostanza i giornalisti vengono messi sotto accusa dal Cremlino per aver seguito l’offensiva dei soldati ucraini nella regione russa di Kursk.

«Saranno presto inseriti nella lista dei ricercati internazionali», ha dichiarato l’Fsb, l’agenzia di intelligence che in Russia ha preso il posto del Kgb. Le accuse di Mosca arrivano nel pieno delle tensioni tra Russia e Occidente per la guerra in Ucraina. E nei giorni scorsi la portavoce della diplomazia russa Maria Zakharova è arrivata a dichiarare che l'attività dei media occidentali entrati nella regione russa di Kursk dall’Ucraina «è una prova del loro coinvolgimento diretto nell’attuazione di un’aggressione ibrida su larga scala contro la Russia».

Così come nel caso dei giornalisti Rai la Russia aveva convocato l’ambasciatrice italiana, pochi giorni fa il ministero degli Esteri russo ha detto di aver espresso «una forte protesta» alla responsabile della missione diplomatica americana in Russia, Stephanie Holmes, parlando di «azioni provocatorie" di giornalisti americani «entrati illegalmente nella regione di Kursk». Il giornalista della Cnn accusato da Mosca è comunque indicato dai media internazionali come un cittadino britannico: Nick Paton Walsh ha prima lavorato a Mosca per Channel 4 News e per il Guardian. Ora è il corrispondente capo della Cnn per le questioni di sicurezza internazionale. Un reportage pubblicato dalla tv americana il 16 agosto lo mostra nella cittadina russa di Sudzha tra le devastazioni della guerra.

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