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Medio Oriente: a Teheran i funerali di Nasrallah. Israele mira al successore dell'ex leader di Hezbollah

Biden: ancora evitabile la guerra totale. Altre bombe su Beirut, '11 attacchi consecutivi: la notte più dura'. L'Idf chiede ai civili libanesi di evacuare 35 villaggi a sud. Rientrati 178 italiani dal Libano

Una fonte vicina a Hezbollah afferma che tra ieri sera e stanotte Israele ha condotto 11 attacchi consecutivi sulla roccaforte del movimento sciita a sud di Beirut, in uno dei bombardamenti più violenti da quando la scorsa settimana lo Stato ebraico ha intensificato la sua campagna militare sul Paese confinante.
L'Agenzia di stampa nazionale (Nna) del Libano ha parlato di "più di 10 attacchi consecutivi, in uno dei raid più forti sui sobborghi meridionali di Beirut dall'inizio della guerra israeliana" nel Paese. Nella notte il portavoce in lingua araba delle Forze di difesa israeliane (Idf), Avichay Adraee, aveva diramato un "avviso urgente" d'evacuazione per i residenti dell'area di Burj al-Barajneh a sud di Beirut, seguito da un altro per il quartiere di Hadath. Un attacco aereo israeliano avrebbe preso di mira anche un magazzino adiacente all'aeroporto di Beirut, secondo la fonte vicina a Hezbollah.

Secondo il New York Times, gli attacchi aerei notturni israeliani su Beirut hanno preso di mira un incontro a cui il papabile successore di Nasrallah, Hashem Safieddine, stava partecipando con altri importanti leader di Hezbollah. Il quotidiano Usa cita tre funzionari israeliani anonimi, precisando che l’incontro si svolgeva in un bunker sotterraneo, nel quartiere di Dahiyeh. Non è ancora chiaro se Safieddine sia stato ferito nel raid israeliano, che è stato segnalato dai media locali come uno dei più pesanti dell’ultimo anno. La notizia viene anche riportata dal quotidiano Times of Israel, a poche ore dall’atteso funerale del defunto leader di Hezbollah a Teheran, Hassan Nasrallah, ucciso dalle bombe israeliane il 27 settembre. In attesa di aggiornamenti sulla sorte di Hashem Safieddine, l’emittente Al Jazzera sottolinea che al momento sull'accaduto non c'è alcun commento ufficiale sia sul fronte israeliano che libanese. Tuttavia la stampa libanese riferisce che le potenti esplosioni che hanno scosso Beirut durante la notte sono state uno degli attacchi israeliani più pesanti finora attuati sulla città.
Il ministero della Salute libanese ha comunicato un bilancio di 37 morti e 151 feriti in attacchi su tutto il Paese nelle ultime 24 ore. Le aree più colpite sono Beirut, il Libano meridionale e orientale. Secondo Imran Khan, giornalista di Al Jazeera stabilito a Hasbaiyya, «da questa notte stiamo sentendo quel sordo tonfo di artiglieria che continua ad arrivare nel Libano meridionale», a indicare l’ingresso di soldati israeliani.

Idf chiede ai civili libanesi di evacuare 35 villaggi a sud

L'Esercito israeliano (Idf) ha chiesto ai residenti di 35 villaggi nel sud del Libano di "evacuare immediatamente" le loro case: lo scrive su X il portavoce in lingua araba dell'Idf, il colonnello Avichay Adraee, sottolineando che "è vietato spostarsi verso sud".

"Le Forze di Difesa non hanno intenzione di farvi del male, quindi per la vostra sicurezza dovete evacuare immediatamente le vostre case e dirigervi a nord del fiume Awli. Salvate le vostre vite", si legge nel messaggio. Mercoledì l'Idf aveva chiesto ai civili libanesi di evacuare una ventina di villaggi nel Libano meridionale.

Libano, colpita la strada per il valico umanitario verso la Siria

"La strada che porta al principale passaggio umanitario per migliaia di libanesi verso la Siria è ora interrotta dopo un attacco israeliano", lo ha detto il ministro dei trasporti libanese, Ali Hamieh, riferendosi al valico di frontiera civile di Masnaa tra il Libano e la Siria.

Miller: Usa consci che le operazioni limitate di Israele diventano guerre

Incalzato dai giornalisti che gli chiedevano "per quanto tempo sia accettabile che continuino gli attacchi" israeliani in Libano, il portavoce del dipartimento di Stato americano Matthew Miller ha risposto che Washington è a conoscenza della "lunga storia" di "operazioni limitate" israeliane che si sono trasformate in conflitti molto più lunghi.
"È impossibile sapere o prevedere quale sarà lo sviluppo dei combattimenti in corso: tutti noi qui siamo molto consapevoli della lunga storia di Israele che lancia quelle che descrive come operazioni limitate e che si sono trasformate in qualcosa di molto diverso, in guerre su vasta scala e poi a volte in occupazioni".
Alla domanda se lo Stato ebraico stia prendendo le dovute precauzioni per proteggere gli operatori sanitari, Miller ha detto di non poter dare una valutazione degli ultimi attacchi israeliani in Libano ma che in quelli sulla Striscia di Gaza gli Usa hanno "scoperto che fosse ragionevole ritenere che Israele in certi casi ha violato il diritto internazionale umanitario".

Raid di Israele sulla Striscia di Gaza, '3 morti a Deir Balah'

Citando fonti palestinesi l'emittente araba Al Jazeera afferma che tre persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano che stanotte ha colpito una casa a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza.

Onu, dal Consiglio di sicurezza sostegno 'pieno' a Guterres

Il Consiglio di sicurezza dà il suo "pieno" sostegno al segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, che Israele ha dichiarato "persona non grata" per non aver condannato immediatamente gli attacchi iraniani di martedì.
Senza mai menzionare lo Stato ebraico, i cinque membri permanenti del consiglio e gli altri dieci non permanenti "sottolineano la necessità che tutti gli stati membri abbiano un rapporto produttivo e funzionale con il segretario generale e si astengano da qualsiasi azione che mina il suo lavoro e quello dei suoi servizi. Qualsiasi decisione che non coinvolga il segretario generale dell'Onu o le Nazioni Unite è controproducente, soprattutto nel contesto di un'escalation delle tensioni in Medio Oriente", avvertono i 15 paesi tra cui Stati Uniti, Cina, Russia, Regno Unito e Francia in una dichiarazione.

Italiani rientrati da Beirut: 'Molta paura, ma ora felici di essere qui'

Volti stanchi, tirati. Nei racconti la paura vissuta negli ultimi giorni, le esplosioni udite ma anche il sollievo di essere, ora, al sicuro in Italia.
L'incognita di quando poter tornare nel Paese dove vivono e dove hanno lasciato familiari, colleghi ed amici. E' lo stato d'animo raccolto all'aeroporto di Fiumicino tra alcuni dei 178 connazionali, molti dei quali con doppio passaporto italiano e libanese, arrivati con il volo charter da Beirut organizzato con il sostegno del Ministero degli Affari esteri ed atterrato all'1:15.
Allo scalo romano l'abbraccio, tra commozione e gioia, con dei familiari giunti ad accoglierli. "La situazione sta peggiorando e siamo preoccupati per le persone che conosciamo che sono rimaste in Libano - è la testimonianza di una giovane operatrice di una ong italiana -. Sono rientrata con due colleghe. Spero che la situazione possa migliorare presto, ma non penso succederà. Spero si possa fermare tutto questo e di poter tornare presto lì".
"Abbiamo deciso ieri di venire in Italia dopo che l'Ambasciata ci ha contattati dicendoci che era a disposizione questo charter - il racconto di un italo libanese, arrivato con la moglie -. Il quadro è assai complicato in Libano ed a questo punto abbiamo valutato che era meglio essere al sicuro in Italia e vedere poi il da farsi, a seconda dall'evolversi della situazione. L'ambasciatore italiano a Beirut ha fatto un lavoro meraviglioso. Ora siamo felici di essere in Italia".
Ed ancora le parole di un altro connazionale: "Dopo l'escalation degli ultimi giorni abbiamo deciso di tornare in Italia: i bombardamenti, dopo le province meridionali, sono arrivati a Beirut. Abbiamo avuto paura. Le esplosioni si sono sentite in tutta la città. Pur stando noi in quartieri tendenzialmente sicuri era impossibile non udirle. Due giorni fa ci hanno comunicato dell'opportunità di questo volo, poi confermato ieri sera: abbiamo deciso di partire. La cosa più triste è soprattutto stata quella di lasciare indietro, in Libano, chi non è fortunato come noi, colleghi, amici libanesi, e salire su questo volo. Abbiamo lasciato dietro molta tristezza per un Paese al collasso, sotto le bombe. Non sappiamo ora quando potremmo tornare a casa in Libano: è tutto molto triste, si sappia che il Paese sta vivendo giornate difficili, terribili". "Nessuno pensava che i bombardamenti arrivassero sino al centro di Beirut: alcuni missili sono caduti a due km dalla mia abitazione che ha tremato tutta", la testimonianza di un altro italiano.

Biden: ancora evitabile la guerra totale in Medio Oriente

"Non credo che ci sarà una guerra totale. Penso che possiamo evitarla. Ma c'è ancora molto da fare, molto da fare": lo ha detto Joe Biden parlando con i reporter dopo aver risposto con una battuta ("quanto sei sicuro che non pioverà?") alla domanda su quanto sia sicuro che si possa evitare un conflitto su larga scala nella regione.
Alla domanda se avrebbe inviato truppe americane per aiutare Israele, il presidente ha risposto: "Abbiamo già aiutato Israele. Proteggeremo Israele".

02:07

Idf: nel raid a Tulkarem ucciso il capo locale di Hamas

Nel raid condotto da Israele a Tulkaren, in Cisgiordania, è stato preso di mira il capo della rete locale di Hamas. Lo hanno riferito l'Idf e lo Shin Bet. Abd al-Razeq Oufi, un alto comandante di Hamas a Tulkarem, stava pianificando un attacco terroristico "nell'immediato", ed aveva pianificato e guidato un tentativo di attacco con autobomba vicino all'insediamento di Ateret il mese scorso, ha specificato l'Idf. "Diversi altri terroristi della stessa rete sono stati uccisi", ha aggiunto. Secondo l'Anp, nel raid sono morte 18 persone.

02:06

Volo charter con italiani da Beirut arrivato a Fiumicino

Il volo charter da Beirut organizzato con il sostegno del Ministero degli Affari esteri che ha consentito il rientro in Italia di 178 connazionali, inclusi cinque bambini, è arrivato all'aeroporto di Fiumicino.
A bordo dell'aereo anche quattro cittadini finlandesi. I passeggeri sono sbarcati in aerostazione all'1:40 e si stanno recando al ritiro bagagli.

00:14

In Libano 37 morti in 24 ore, 9 a Beirut

 Almeno 37 persone sono state uccise e 151 sono rimaste ferite negli attacchi israeliani in tutto il Libano giovedì, ha affermato il ministero della Salute libanese.
Tra questi, nove morti e 24 feriti a Beirut, dove sono stati effettuati diversi attacchi durante la notte, tra cui uno nel centro della città.

00:01

Gli impianti petroliferi iraniani nel mirino di Israele

 Gli impianti petroliferi iraniani nel mirino di Israele, che prepara la risposta ai missili lanciati martedì su Tel Aviv e Gerusalemme. La conferma anche dal presidente americano Biden, che ha ammesso discussioni sulla possibilità di attacchi 'contro installazioni petrolifere iraniane'. Vola il prezzo del greggio a New York. Israele ha ordinato per la prima volta di evacuare tutto il sud del Libano e di spostarsi a nord del fiume Litani. Raid e 9 morti vicino ai palazzi del potere di Beirut. Domani a Teheran i funerali di Nasrallah, il numero uno di Hezbollah ucciso venerdì. La cerimonia è prevista durante la preghiera del venerdì guidata dal leader iraniano Khamenei nel mausoleo dell'imam Khomeini.

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