"Sono stati colpiti mezzi e telecamere di sicurezza, ma nessun italiano è coinvolto nell’attacco. I nostri caschi blu monitrano la situazione dalla sala operativa a della nostra base a Shama". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
"L'Italia e l'Onu non prendono ordini da Israele"
«Non esiste - ha asserito Crosetto - la giustificazione di dire che le forze armate israeliane avevano avvisato Unifil che alcune delle basi dovevano essere lasciate. Ho detto all’ambasciatore di riferire al governo israeliano che le Nazioni Unite e l’Italia non possono prendere ordini dal governo israeliano. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in conferenza stampa a Palazzo Chigi».
"L'attacco di Israele a Unifil è un crimine di guerra"
"Gli atti ostili compiuti e reiterati - ha sottolineato il ministro - dalle forze israeliane potrebbero costituire crimini di guerra, si tratta di gravissime violazioni alle norme del diritto internazionali, non giustificate da alcuna ragione militare".
"Non si tratta di un errore, vogliamo spiegazioni"
"Non si tratta di un errore né di un incidente quindi abbiamo bisogno di avere spiegazioni reali nei tempi più rapidi possibili".
"Non c'è una motivazione militare"
"Gli atti avvenuti non hanno una motivazione militare. Aspettiamo la risposta per capire cosa abbia portato a fare ciò che è avvenuto. Non sono colpi partiti per errore".
"Il ritiro di Unifil non è una scelta nazionale"
«Abbiamo preparato piani di contingenza per qualsiasi avvenimento, accelerando i tempi di intervento se necessario» ma ritirare il contingente Unifil dal Libano «non è una scelta nazionale, è una scelta dell’Onu e ci rifletteranno i 40 paesi contributori. La mia idea è far prevalere spazi di pace, non far passare l’idea che possa esserci una continua guerra». Insieme a Crosetto in conferenza stampa c'è il comandante di vertice interforze, generale Francesco Figliuolo.
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