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Presidenziali Usa, Harris-Trump: è scontro sull'esercito nell'election day

E’ scontro aperto tra i due ticket presidenziali sull'uso della forza militare suggerito da Donald Trump contro eventuali disordini nell’election day del 5 novembre, dopo che Joe Biden ha confidato di «non essere affatto sicuro» che ci sarà un pacifico trasferimento di potere.

La proposta, lanciata in un’intervista a Fox News, ha fatto discutere non solo per l’idea di impiegare l’esercito contro i civili ma anche per il fatto che Trump abbia sostenuto che i nemici interni, identificati nei «pazzi della sinistra radicale», sono «più pericolosi di Cina, Russia e tutti quei Paesi». Nella sua blacklist il tycoon ha puntato il dito in particolare contro l’ex deputato ed ora candidato senatore dem Adam Schiff, reo di aver evocato la collusione della sua campagna con la Russia e censurato per questo dalla Camera a maggioranza repubblicana. Non è la prima volta che Trump pensa all’esercito contro le proteste di piazza: da presidente voleva mobilitarlo per fronteggiare le manifestazioni che avevano incendiato il Paese dopo l’uccisione dell’afroamericano George Floyd per mano della polizia. In apparente difficoltà dopo la fine della luna di miele con gli elettori, in affanno con neri e latinos, accusata ora anche di plagio per un suo libro del 2009, Kamala è passata all’offensiva e ha attaccato il suo avversario definendolo "instabile», «squilibrato» e alla ricerca di un «potere senza controlli». «Guardate i suoi comizi. Ascoltate le sue parole. Ci dice chi è e ci dice cosa farebbe se venisse eletto presidente», ha detto in un comizio nello stato in bilico della Pennsylvania, facendo sentire al pubblico un audio della proposta del tycoon. Trump, ha accusato, «considera tutti coloro che non sono con lui dei nemici del Paese. Li ha chiamati i nemici dall’interno. E ha detto che userà contro di loro l’esercito. Lo sappiamo con chi se la prenderà: giornalisti, funzionari elettorali e giudici. Per questo credo che un suo secondo mandato sarebbe pericoloso».

Poco prima che Harris parlasse, il suo running mate era andato giù ancora piu duro, affermando che l’idea che un presidente possa usare le truppe contro gli americani gli faceva "venire la nausea». E ricordando un giudizio dell’ex capo dello stato maggiore congiunto Mark Milley, secondo cui Trump è un "fascista fino al midollo», come riportato nel nuovo libro di Bob Woodward 'War'. L’ex presidente, volato nello swing state della Georgia dove inizia il voto anticipato di persona, non ha fatto alcuna marcia indietro, mentre il suo vice JD Vance lo ha difeso: «È un uso giustificabile se stanno facendo rivolte, saccheggiando e bruciando città fino a raderle al suolo». Harris, sbarcata a Detroit nel cruciale Michigan, ha rincarato gli attacchi alla salute psicofisica del rivale anche con l’ironia. «Spero che stia bene», ha scritto su X commentando un post della sua campagna con un video del tycoon che appare "perso, confuso e bloccato sul palco di un dibattito mentre vengono suonate varie canzoni per 39 minuti e la folla esce anticipatamente». Un riferimento al surreale town hall della notte scorsa in Pennsylvania dove, dopo il malore di due partecipanti, il tycoon ha smesso di rispondere alle domande del pubblico e ha chiesto al suo staff di mettere la playlist della campagna, iniziando a ballare e cantare sul palco per oltre mezzora. Il video dell’ex presidente che muove i pugni al ritmo di 'Y.m.c.à dei Village People o dondola con un pezzo di Elvis Presley è diventato già virale sui social. The Donald ha sentito la necessità di giustificare la stravaganza spiegando su Truth che «le domande e le risposte erano quasi finite quando la gente ha iniziato a svenire per l’eccitazione e il caldo. Abbiamo iniziato a sentire musica mentre aspettavamo (che fosse soccorsa, ndr) e abbiamo continuato a farlo. E’ stato così diverso, ma alla fine è stata una grande serata!».

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