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Bombe su Gaza e Libano, domani la missione del ministro Tajani

Tajani: "Ancora nessuna decisione dell'Italia su top jobs"

Giornata di intensi combattimenti sui due fronti della guerra in Medio Oriente: a Gaza, dove le bombe israeliane hanno ucciso almeno 73 persone in un solo attacco, e in Libano, dove oltre a Beirut continuano gli attacchi incrociate sulle zone di confine. Nel Nord di Gaza, secondo le Nazioni Unite, quello che i civili stanno vivendo è un «incubo» che peggiora sempre più. Per domani è in programma una missione del ministro degli Esteri Antonio Tajani in Israele e Palestina e incontri con i rispettivi vertici.
Gli attacchi sul sud della capitale libanese sono stati la risposta al tentativo di assassinare il premier israeliano Benjamin Netanyahu, dopo che la sua residenza è stata colpita ieri da un drone mentre il leader era assente. L’agenzia di stampa nazionale ufficiale del Libano (NNA) ha affermato che gli attacchi di Israele alla capitale hanno colpito un edificio residenziale nell’area di Haret Hreik a sud di Beirut, vicino a una moschea e un ospedale: l’esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito il «centro di comando del quartier generale dell’intelligence di Hezbollah» e una struttura sotterranea di armi; ma ha anche ucciso tre militanti di Hezbollah in altri attacchi. Dal Libano oggi sono partiti circa 70 razzi, attraversando il confine nel giro di pochi minuti. La risposta di Israele non si è fatta attendere, e nel giro di 15 minuti 14 attacchi israeliani hanno colpito un solo villaggio vicino al confine sud del Libano, Khiam. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto alle truppe che si trovano su quel fronte che l’esercito sta intensificando gli attacchi in Libano, «distruggendoli in luoghi che Hezbollah aveva pianificato di usare come rampe di lancio per attacchi contro Israele».
L’esercito libanese, che non sta combattendo, ha affermato che tre dei suoi soldati sono stati uccisi in un attacco israeliano sul loro veicolo nel Libano meridionale. A Gaza, l’agenzia di difesa civile ha affermato che un attacco aereo israeliano su un’area residenziale ha ucciso almeno 73 palestinesi a Beit Lahia, nel nord del territorio. All’ospedale Kamal Adwan, che è stato inondato di feriti a causa dell’attacco, molti pazienti hanno dovuto essere curati sul pavimento mentre nelle vicinanze i morti venivano avvolti in sudari bianchi. Secondo l’esercito israeliano, a Beit Lahia è stato colpito un «obiettivo terroristico di Hamas» a Beit Lahia; secondo Idf, il bilancio fornito dalle autorità di Gaza «non corrisponde» alle informazioni in suo possesso. L’Organizzazione per la cooperazione islamica con sede a Jeddah «ha condannato l’attacco nei termini più forti» e ha definito le azioni di Israele a Gaza una «macchia sulla coscienza dell’umanità». Il coordinatore delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, ha definito un «incubo» quello vissuto nel Nord della Striscia di Gaza, dopo due settimane di intensi attacchi israeliani. «Nel nord della Striscia si stanno verificando scene terrificanti in pieno conflitto, con incessanti attacchi israeliani e un peggioramento della crisi umanitaria». Intanto, negli Stati Uniti preoccupa la fuga di notizie su un piano di attacco israeliano in risposta ai razzi iraniani del primo ottobre. Domani, il ministro degli Esteri Antonio Tajani sarà in Israele e Palestina dove intende rilanciare i negoziati per il processo di pace verso l’obiettivo, che l’Italia sostiene da sempre, «Due popoli - due Stati». «L'impegno per la pace dell’Italia è senza sosta» ha indicato Tajani. «Ribadirò alle Autorità israeliane e palestinesi la necessità di arrivare a un cessate il fuoco e al rilascio di tutti gli ostaggi» ha aggiunto.

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