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I media arabi: ostaggio israeliano ucciso a nord Gaza. Razzo lanciato dal Libano cade a Tel Aviv

epa11672384 An Israeli tank patrols at the border gate after Jordanian aid trucks passed through the Erez crossing on the border with northern Gaza Strip, in southern Israel, 21 October 2024. According to the Israeli Army (Tsahal) and COGAT (Coordination of Government Activities in the Territories), 55 Jordanian aid trucks crossed from Israel into the northern Gaza Strip. In total 200 aid trucks entered through Erez, crossing to the northern Gaza Strip since 15 October 2024. EPA/ABIR SULTAN

Un ostaggio israeliano ancora prigioniero a Gaza «è stato ucciso in circostanze misteriose» nelle zone di combattimento, quindi presumibilmente nel Nord della Striscia: lo riporta l’emittente qatarina Al Jazeera, citando «fonti delle Brigate Al-Qassam». Secondo la testata, è in corso un’indagine per accertare l’accaduto, ma le Brigate Al-Qassam non hanno intenzione di rendere noto il nome dell’ostaggio morto «per ragioni di sicurezza». Già in altre precedenti occasioni, le Brigate Al-Qassam avevano annunciato l’uccisione di prigionieri israeliani a seguito dei violenti bombardamenti israeliani che avevano preso di mira diverse zone della Striscia di Gaza. Stime israeliane indicano che 107 israeliani sono ancora detenuti a Gaza, più di 50 dei quali sicuramente ancora vivi, mentre i combattenti palestinesi non hanno mai confermato tali numeri. All’inizio dello scorso mese di settembre, il portavoce delle Brigate Al-Qassam Abu Ubaida aveva detto che la politica del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, e la sua insistenza nel voler liberare i prigionieri militarmente anzichè con un accordo rende probabile la loro morte, come è successo con i corpi dei 6 prigionieri ritrovati in un tunnel a Rafah a fine agosto.

Intanto, un boato molto forte si è sentito a Tel Aviv alle 18.33. Lo ha constatato l’Ansa sul posto. L’Idf ha reso noto che il forte boato sentito a Tel Aviv è stato provocato da un razzo lanciato dal Libano che è caduto esplodendo nel centro di Israele, in un’area aperta. Le sirene d’allarme non sono state attivate poiché la traiettoria non era verso aree popolate, così come non è entrato in funzione il sistema di difesa aerea.

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