Domenica 27 Ottobre 2024

Raid israeliani in Iran: 4 morti e più di 20 obiettivi strategici colpiti. Russia e Ue in allarme per il rischio escalation

È salito a quattro il numero delle vittime in Iran a seguito dei raid aerei condotti da Israele la scorsa notte. L'attacco, che ha preso di mira diverse basi militari e impianti strategici, ha portato a una drammatica escalation nelle tensioni tra i due Paesi. Secondo fonti iraniane, le vittime includono soldati e personale addetto alla sicurezza dei siti colpiti. Questo bilancio arriva in un momento in cui il conflitto in Medio Oriente continua a destare preoccupazione a livello internazionale.

Operazione «Giorni del pentimento»: la strategia militare di Israele

Il raid, denominato «Giorni del pentimento», ha visto la partecipazione di decine di caccia, tra cui F15, F16 e F35, oltre a vari aerei di supporto. La fase iniziale dell’attacco ha mirato ad accecare i sistemi radar e di difesa aerea sia in Siria che in Iraq, aprendo la strada agli attacchi in territorio iraniano. Tra gli obiettivi figurano impianti di produzione di missili e droni, oltre a basi per il lancio di missili balistici, considerati il fulcro dell’industria bellica iraniana.

La rappresaglia di Israele: una nuova e pericolosa fase del conflitto

Secondo gli esperti, l’operazione rappresenta un’escalation significativa nella lunga rivalità tra Israele e l’Iran, pur senza arrivare al punto di una guerra totale. Per la prima volta, Israele ha ammesso pubblicamente di aver condotto un’operazione militare all’interno dell’Iran, rompendo anni di silenzio strategico. Yoel Guzansky, analista presso l’Institute for National Security Studies di Tel Aviv, ha affermato: «Questa è una fase pericolosa, ma l’Iran sembra minimizzare l’accaduto. Potremmo vedere una rappresaglia limitata, o forse nessuna reazione significativa.»

Reazioni internazionali: preoccupazione di Russia e Ue per l’escalation

La Russia ha espresso preoccupazione per una possibile «escalation esplosiva» dopo i raid israeliani in Iran. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha invitato entrambe le parti alla moderazione, affermando: «Siamo profondamente preoccupati per l’escalation in corso tra Israele e la Repubblica islamica, che rappresenta una minaccia alla stabilità regionale.» La Russia si è detta pronta a collaborare per ridurre il confronto, mantenendo una posizione bilanciata tra Israele e l’Iran, due Paesi con cui ha legami storici.

L’Unione europea invita alla moderazione per evitare una crisi regionale

L’Unione europea ha lanciato un appello alla moderazione dopo gli attacchi israeliani, sottolineando il rischio di una «escalation incontrollabile» in Medio Oriente. «Pur riconoscendo il diritto di Israele all’autodifesa, è essenziale evitare un’espansione del conflitto regionale», si legge in un comunicato del blocco europeo. La dichiarazione arriva in un momento critico, in cui il conflitto tra Israele e Hezbollah ha visto un'ulteriore intensificazione con il lancio di circa 80 proiettili dal Libano verso Israele.  

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