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Camion contro passanti alla fermata di un bus a Tel Aviv, un morto e decine di feriti. Si batte la pista dell'attentato

L'Iran all'Onu: è un nostro diritto rispondere agli attacchi di Israele

Un camion si è schiantato contro una fermata dell'autobus a nord di Tel Aviv provocando un morto e decine di feriti - di cui una decina in maniera grave - e altri ancora intrappolati sotto il mezzo che si è ribaltato nell'impatto. Non si sa ancora se si tratti di un incidente o di un attentato, riferiscono i media israeliani. La polizia sostiene che l'autista del mezzo che ha colpito fuori dalla base dell'Idf, dove si trova anche il quartier generale del Mossad, a Glilot, nord di Tel Aviv, si è lanciato a grande velocità contro le persone scendevano da un autobus travolgendole. Testimoni oculari hanno confermato a Ynet che, mentre scendevano dall'autobus, "un camion è arrivato a tutta velocità e ci ha investito".

Ma i familiari di Rami Nathur di Kalanswa, presunto attentatore "neutralizzato" da colpi di arma sparati da civili, hanno detto che l’uomo soffriva di problemi cardiaci: «Questo non è un attacco, Rami soffre di malattie e ha perso il controllo a causa di un malore», hanno dichiarato.

Raid di Israele sull'Iran, il Consiglio Sicurezza si riunisce domani

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si riunirà domani, su richiesta dell'Iran, per discutere dei raid israeliani contro Teheran. Lo scrive Al Jazeera. L'Iran ha accusato Israele di aver violato il diritto internazionale e la propria sovranità e integrità territoriale con gli attacchi missilistici diretti contro l'Iran, ammessi dallo stato ebraico. L'ambasciatore israeliano all'Onu, Danny Danon, ha descritto la richiesta dell'Iran di convocare il Consiglio di Sicurezza come "un ulteriore tentativo di danneggiarci, questa volta nell'arena politica", respingendo l'accusa iraniana secondo cui Israele avrebbe violato il diritto internazionale.

Khamenei, "Non ingigantire né sminuire l'attacco israeliano"

"Il male del regime sionista nel suo attacco di sabato contro l'Iran non dovrebbe essere né ingigantito né sminuito", ha dichiarato domenica l'ayatollah Ali Khamenei, leader supremo iraniano, aggiungendo: "Questo errore di calcolo dei sionisti deve essere ridimensionato, affinché comprendano il potere e la determinazione dell'Iran". Nella sua prima reazione ai raid israeliani in Iran, il leader ha sottolineato che le autorità iraniane decideranno la reazione appropriata, basandosi sull'interesse del Paese.

Iran, "evidente" la complicità degli Usa nelle azioni israeliane

"Gli Stati Uniti hanno collaborato con il regime sionista nei recenti attacchi contro l'Iran, fornendo al regime un corridoio spaziale e dotandolo di sistemi di difesa. Pertanto, l'Iran ritiene che la complicità degli Stati Uniti nelle mosse israeliane nella regione sia del tutto evidente," ha dichiarato domenica il Ministro degli Esteri Abbas Araghchi. "Israele non ha potere nella regione senza l'aiuto degli Stati Uniti, e gli americani sono certamente coinvolti in tutte le aggressioni del regime a Gaza, in Libano e in altri paesi," ha aggiunto Araghchi, citato dall'Irna, sottolineando inoltre che "anche tramite il suo supporto politico, gli Stati Uniti non hanno permesso che alcuna dichiarazione venisse emessa contro Israele in nessun organismo internazionale."

L'Iran non ha paura e risponde a qualsiasi atto di follia

"Inemici dell'Iran devono sapere che la nazione guerriera si erge senza paura in difesa del suolo iraniano e risponde a qualsiasi atto di follia con prudenza e intelligenza. Lo ha detto il presidente Masoud Pezeshkian, in un post sul suo account X, domenica mattina.
Il presidente ha fatto questa osservazione, nella sua prima reazione all'attacco israeliano all'Iran, in commemorazione dei quattro soldati iraniani, uccisi durante gli attacchi, avvenuti ieri. Pezeshkian ha anche espresso il suo cordoglio per la morte di dieci membri della polizia di frontiera, durante un attacco armato del gruppo separatista baloch-sunnita di Jaish al-Adl nella provincia sud-orientale del Sistan-Baluchestan ieri.

Raid di Israele su Gaza e Libano, colloqui a Doha

All’indomani dell’attacco 'mirato' in Iran, Israele continua a bombardare incessantemente le roccaforti di Hezbollah in Libano e i combattenti di Hamas nella Striscia di Gaza. In un contesto esplosivo, che fa temere l’escalation in Medio Oriente, proprio oggi a Doha sono attesi nuovi negoziati tra israeliani, americani e qatarioti per discutere la possibilità di una tregua a Gaza associata al rilascio degli ostaggi rapiti durante l’attacco del 7 ottobre 2023.
Due le cerimonie ufficiali per il primo anniversario ebraico del 7 ottobre 2023, il giorno dell’attacco senza precedenti del movimento islamista palestinese Hamas sul suolo israeliano, che ha scatenato la guerra a Gaza con una devastante offensiva di ritorsione israeliana.
La guerra comunque va avanti e sul fronte meridionale di Israele testimoni hanno riferito di numerosi attacchi nel nord della Striscia di Gaza, in particolare a Jabalia, dove l’esercito israeliano conduce dal 6 ottobre un’offensiva terrestre e aerea per impedire ad Hamas di riorganizzare le sue forze. L’esercito ha affermato di aver «eliminato 40 terroristi a Jabalia» nelle ultime 24 ore. Sul fronte settentrionale di Israele, in Libano, l’agenzia di stampa libanese ha riferito di raid israeliani nei sobborghi meridionali di Beirut e vicino a Tiro, nel sud del Paese. L’esercito israeliano ha affermato di aver effettuato attacchi «mirati» contro impianti di produzione di armi e depositi nella periferia meridionale. Ha anche aggiunto di aver «eliminato 70 terroristi Hezbollah e colpito più di 120 obiettivi» del movimento nelle ultime 24 ore nel sud del Libano, al confine con il nord di Israele.

Oltre ai bombardamenti aerei, dal 30 settembre l’esercito israeliano conduce un’offensiva di terra nel sud del Libano con l’obiettivo di neutralizzare i combattenti del movimento libanese e fermare il lancio di razzi. Ed è di oggi l’annuncio di quattro soldati riservisti «caduti in combattimento».

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