Le forze ucraine potranno utilizzare i missili a lunga gittata statunitensi anche per colpire il territorio russo. L’autorizzazione, per la prima volta nella storia del conflitto, arriva direttamente dal presidente Usa Joe Biden, a poco meno di due mesi dalla fine del suo mandato alla Casa Bianca.
I missili di fabbricazione Usa a lungo raggio del sistema Atacms, secondo il New York Times, verranno usati inizialmente contro le forze russe e nordcoreane impiegate a difesa della regione di Kursk, nella Russia occidentale. Il via libera all’uso dei missili a lungo raggio, conosciuti anche come Army Tactical Missile Systems, è arrivato in risposta alla decisione di Mosca di coinvolgere nel conflitto i soldati nordcoreani. Una scelta, sempre secondo il NYT, che ha diviso i consiglieri di Biden e creato non pochi timori alla Casa Bianca per la reazione che ci si attende da Vladimir Putin.
Biden negli ultimi giorni si è visto «superare» dalle iniziative del suo successore, Donald Trump, che ha fatto pressione sullo stesso Putin per mettere fine al conflitto, accettando il congelamento della situazione attuale della guerra. Trump aveva anche sostenuto che il sostegno militare all’Ucraina doveva essere limitato.
Il via libera di Washington arriva poche ore dopo la violenta offensiva di Mosca sull'Ucraina: le forze russe nella notte e all’alba di ieri hanno lanciato più di 200 missili e droni contro la rete energetica ucraina uccidendo sette persone e costringendo Kiev ad annunciare il razionamento dell’elettricità a livello nazionale a partire da oggi. Ukrenergo, il principale fornitore di energia ucraino, ha fatto già sapere che saranno introdotti blackout e restrizioni sui consumi «in tutte le regioni». Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che circa 120 missili e 90 droni sono stati lanciati contro l’Ucraina in un attacco a livello nazionale che Zelensky ha definito opera di «terroristi russi».
Secondo Andrii Sybiha, ministro degli Esteri ucraino, «la Russia ha lanciato uno dei più grandi attacchi aerei» dall’inizio della offensiva, «droni e missili contro città pacifiche, civili addormentati e infrastrutture critiche». Sybiha ha aggiunto che l’attacco sferrato dalla Russia è la «vera risposta» di Mosca ai leader che hanno riaperto un canale di comunicazione con il Cremlino nei giorni scorsi: le parole del ministro ucraino sembrano riferirsi al cancelliere tedesco, Olaf Scholz, che venerdì scorso ha telefonato al leader russo per la prima volta dal dicembre del 2022. Ma forse anche allo stesso Trump.
Per ora il Cremlino tace, anche se una reazione alla decisione di Biden è facile che arrivi nelle prossime ore. Secondo Leonid Slutsky, capo della commissione per gli affari internazionali della Duma di Stato e leader del partito Liberal-democratico russo, formazione populista di destra, l’eventuale permesso degli Stati Uniti di lanciare attacchi missilistici ATACMS sul territorio russo comporterà inevitabilmente una «escalation» e una «risposta dura» da parte di Mosca. «Se le notizie saranno confermate, ciò significherà solo una cosa: la partecipazione diretta degli Stati Uniti al conflitto in Ucraina, che inevitabilmente comporterà la risposta più dura da parte della Russia, in base alle minacce che verranno create per il nostro Paese», ha detto Slutsky.
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