"Crimini di guerra", la Corte penale internazionale emette un mandato di arresto internazionale per Netanyahu e Gallant. Attacco aereo di Israele su Gaza: "Almeno 66 morti"
La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell'ambito della guerra a Gaza. La Camera ha emesso mandati di arresto per Netanyahu e Gallant "per crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi almeno dall'8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto", riferisce una nota parlando di "un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza".
Netanyahu: "Una decisione antisemita che equivale al moderno processo Dreyfus"
«La decisione antisemita della Corte penale internazionale equivale al moderno processo Dreyfus, e finirà anche così», ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu commentando il mandato d’arresto contro di lui e Gallant spiccato dalla Corte penale internazionale e ha definito l’accusa contro di lui "assurda e falsa".
Olanda pronta a eseguire il mandato d'arresto a Netanyahu
I Paesi Bassi eseguiranno il mandato d’arresto della Corte penale internazionale contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu, l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant e il leader di Hamas Deif (che Israele ritiene però di aver ucciso). Lo ha detto il ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp. «I Paesi Bassi collaborano pienamente con la Cpi», ha affermato il ministro, citato dall’agenzia Anp. I 124 Stati che aderiscono alla Cpi hanno l'obbligo di eseguire i mandati di arresto sul loro territorio, qualora Netanyahu o Gallant si recassero in questi Paesi, rendendo di fatto quasi impossibile per loro viaggiare all’estero.
Mandato di arresto anche per il capo militare di Hamas
La Camera preliminare I della Corte penale internazionale "ha emesso all'unanimità un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come Deif", il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia di Gaza lo scorso luglio. Lo si legge in una nota della Corte la quale spiega che, dopo ulteriori richieste di informazioni a Israele e Palestina, la Camera preliminare "non è in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso e sia ancora in vita". Pertanto, ha emesso il presente mandato d'arresto contro Deif "per presunti crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023". La nota ricorda inoltre che la Procura aveva chiesto anche l'arresto di "altri due importanti leader di Hamas, vale a dire Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar", ma le richieste sono state ritirate "dopo la conferma della loro morte". "L'accusa - prosegue la nota - continua a indagare sui crimini nel conflitto in corso e prevede che verranno presentate ulteriori domande di mandato d'arresto".
Attacco a Gaza, almeno 66 morti: la maggior parte donne e bambini
Almeno 66 persone, la maggior parte donne e bambini, sono rimaste uccise e più di 100 ferite in un attacco aereo israeliano avvenuto all'alba nel nord di Gaza. Lo riferiscono Al Jazeera e l'agenzia di stampa palestinese Wafa. L'attacco ha distrutto un intero isolato residenziale, vicino all'ospedale Kamal Adwan a Beit Lahia in quello che la Wafa ha descritto come un "orribile massacro". Molte persone sono ancora disperse, secondo la Protezione civile di Gaza. Almeno 22 persone sono rimaste uccise stamane in un altro attacco israeliano, questa volta a Gaza City. Lo riferisce Al Jazeera. Secondo quanto si apprende, il raid ha colpito un edificio a più piani nel quartiere di Sheikh Radwan, riducendolo in macerie: 22 i morti accertati finora, afferma l'emittente qatariota. Secondo il dottor Hussam Abu Safia, direttore dell'ospedale Kamal Adwan di Beit Lahia, la maggior parte delle vittime dormiva al momento dell'attacco. "È arrivato un numero molto elevato di vittime e ci sono ancora molti corpi da recuperare. Si tratta soprattutto di bambini e donne", ha detto, riferisce al Jazeera. "La situazione è onestamente molto grave. Non riusciamo a far fronte all'enorme numero di feriti e vittime che sono arrivati all'ospedale Kamal Adwan", ha proseguito. Il pediatra ha affermato che il raid ha colpito un intero isolato residenziale vicino a Kamal Adwan, distruggendo almeno 5 abitazioni, e che il personale dell'ospedale era sul posto per recuperare i corpi e salvare le persone rimaste intrappolate sotto i detriti. "Stiamo già operando a corto di risorse, la maggior parte del nostro personale è ora impegnata a soccorrere i feriti sul posto a causa della mancanza di ambulanze", ha aggiunto. E' salito a 68 morti il bilancio degli attacchi israeliani di ieri contro gruppi filo-iraniani nella città di Palmira, nella Siria centrale. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh). Le vittime comprendono 42 combattenti filo-iraniani e 26 stranieri, la maggior parte dei quali iracheni del gruppo Al-Noujaba, ma anche quattro membri degli Hezbollah libanesi, riferisce la stessa Ong.