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Passa la sfiducia, cade il governo Barnier in Francia. La mozione della gauche votata pure dal partito di Le Pen

Il governo di Michel Barnier è durato soltanto tre mesi: una mozione di sfiducia della gauche, votata anche dall’estrema destra di Marine Le Pen, è appena passata in Assemblée Nationale

Il governo di Michel Barnier è durato soltanto tre mesi: una mozione di sfiducia della gauche, votata anche dall’estrema destra di Marine Le Pen, è appena passata in Assemblée Nationale. E’ il secondo governo della Quinta repubblica francese rovesciato da una mozione di sfiducia dopo quello di Georges Pompidou nel 1962. Il presidente Emmanuel Macron, appena rientrato dall’Arabia Saudita dove era in visita di stato, intende nominare un successore entro poche ore.

E' la prima volta dal 1962

L’Assemblea nazionale francese ha fatto cadere il governo di Michel Barnier, un gesto senza precedenti dal 1962, che precipita il Paese in un periodo di forti incertezze politiche e finanziarie, sei mesi dopo le elezioni anticipate.
Il governo, che lunedì si era impegnato ai sensi dell’articolo 49, paragrafo 3 della Costituzione, a far approvare senza votazione il bilancio della previdenza sociale, è stato rovesciato dal voto di 331 deputati, col Rassemblement National di Marine Le Pen che ha scelto di appoggiare la mozione di sfiducia presentata dall’alleanza di sinistra Nfp. Per far cadere il governo servivano 288 voti.
Barnier, in carica da appena tre mesi, è ora costretto a presentare le sue dimissioni, e quelle del suo governo, al presidente Emmanuel Macron.

"Macron vuole nominare un nuovo premier in 24 ore"

Di ritorno questa sera dalla visita di stato di 3 giorni in Arabia Saudita, il presidente francese Emmanuel Macron intende nominare il successore di Michel Barnier, sfiduciato in Parlamento. Secondo BFM TV, il presidente ha cominciato le consultazioni da Ryad con i suoi fedelissimi e le prosegue dall’aereo presidenziale. La sua priorità, dicono stretti collaboratori citati da BFM, è «non apparire senza un governo davanti a Trump, che sarà a Parigi nel weekend per la riapertura di Notre-Dame». «E' una questione di credibilità per la Francia», aggiunge la fonte.

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