Un tecnocrate alla guida del governo di transizione a Damasco: il fedelissimo Muhammad Bashir è stato scelto dal capo delle milizie Hay'at Tahrir al-Sham (Hts) Abu Muhammad Jolani per il delicato incarico di guidare il Paese nel dopo Assad.
Il profilo di Muhammad Bashir
Nato nel 1983 nella regione di Idlib, Bashir vanta una laurea in Ingegneria elettronica e una in Sharia e Legge. Ha ricoperto la carica di direttore degli Affari associativi e poi di ministro dello Sviluppo e degli Affari umanitari nel "Governo di salvezza". Questo organo è considerato il braccio civile delle Hts, che dal 2017 governa le aree della Siria nordoccidentale sotto il controllo dei ribelli. Queste zone includono una larga parte della regione di Idlib, alcuni villaggi nella campagna nordorientale di Latakia e aree nella campagna nordoccidentale di Aleppo, popolata da circa 4 milioni di persone, in gran parte sfollati in condizioni di vita estremamente difficili.
La visione di Bashir: e-government e sviluppo economico
All’inizio di quest’anno, Bashir è stato nominato premier del Governo di salvezza. Durante il suo incarico, ha enunciato uno dei pilastri centrali della sua visione: «Il progresso tecnico e la transizione all’automazione in varie istituzioni, con l’obiettivo finale di stabilire un e-government completo». Si definisce campione «dello sviluppo economico in tutte le sue dimensioni, compresi i settori industriale e agricolo, con l’obiettivo di promuovere una società più resiliente e prospera».
I primi passi di Bashir nel nuovo ruolo
Pochi giorni fa, in un’Aleppo strappata al deposto regime, Bashir ha presenziato all’apertura dei nuovi uffici governativi. Durante l’evento, ha celebrato l’impegno dei dipendenti, definiti «pietra angolare per la ricostruzione di questa nazione».
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