Simpatizzante dell'ultradestra, contrario alla Merkel e seguace dei teorici del complotto: chi è l'attentatore di Magdeburgo
Simpatizzante dell’ultradestra dell’AfD, seguace dei teorici del complotto, paranoico e delirante nei suoi post su X: si va delineando la complessa personalità dell’autore dell’attentato al mercatino di Natale di Magdeburgo che finora è costato la vita a 5 persone e ha ferito oltre 200 persone. Taleb Al Abdulmohsen, 50enne in possesso di un permesso di soggiorno permanente in Germania, è uno specialista in psichiatria e psicoterapia, dipendente della Clinica Salus di Bernburg dove lavorava come psichiatra. Dal 2020 era impiegato nel sistema correzionale per persone affette da dipendenza. Come riporta il Mitteldeutsche Zeitung, nelle ultime settimane Al Abdulmohsen sarebbe stato assente più volte per malattia e di conseguenza appariva impreparato alle riunioni. Era salito alla ribalta nella piccola comunità saudita in Germania come attivista anti-Islam e per i diritti delle donne ed era apparso più volte sui media: in un’intervista alla FAZ nel 2019, affermava di odiare l’Islam e di aver perso per questo amici e familiari. Gestiva un sito web e diversi canali social che mettevano in guardia sui pericoli dell’islamizzazione e consigliavano i potenziali richiedenti asilo. Pubblicava spesso post su quella che lui definiva la persecuzione delle donne in Medio Oriente e aveva anche condiviso contenuti pro-Israele dopo l’attacco del 7 ottobre, così come espresso sostegno al partito anti-immigrazione AfD e a cospirazionisti come lo statunitense Alex Jones e l’attivista di destra britannico Tommy Robinson. Nei suoi recenti post sui social media pubblicati giorni prima dell’attacco, affermava che il governo tedesco sta promuovendo l’islamizzazione del paese e ha accusato le autorità di censurarlo e perseguitarlo a causa delle sue opinioni critiche sulla religione. Sul suo sito web, ha avvertito i potenziali rifugiati di evitare la Germania a causa di quella che definiva la tolleranza del suo governo nei confronti dell’Islam radicale. (AGI)