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Elon Musk spara a zero su Starmer: "La Gran Bretagna torni al voto". Trema l'asse Londra-Usa

Elon Musk

Elon Musk spara a zero su Keir Starmer e sul governo laburista britannico, mentre sulla 'special relationship' fra USA e Regno Unito rischiano d’allungarsi ombre sempre più fitte in vista del possibile ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump. L'uomo più ricco del mondo, designato dal presidente americano eletto alla guida del dipartimento per la sburocratizzazione, ha scatenato una serie di accuse dal suo profilo X - social media di cui è patron.

Accuse contro Starmer e il Labour

Musk ha accusato l'attuale primo ministro britannico di essere stato complice nell'asserito insabbiamento di abusi sessuali perpetrati da gang di pedofili in comunità di radici asiatiche, negli anni in cui Starmer era procuratore capo del Crown Prosecution Service. Nei suoi tweet, Musk afferma che Starmer deve andarsene e affrontare l’accusa di complicità in quello che definisce il "peggior crimine di massa nella storia della Gran Bretagna".

Le accuse sono alimentate da un’inchiesta del Daily Telegraph, che ha riportato le presunte negligenze delle autorità inquirenti e della polizia nell’indagare abusi avvenuti in località come Oldham e Rotherham. Si sostiene che le autorità abbiano esitato per paura di essere bollate come razziste o islamofobiche, episodi che risalgono al periodo in cui Starmer fu procuratore della Corona (2008-2013).

Reazioni politiche e diplomatiche

La neoleader dell’opposizione Tory, Kemi Badenoch, invoca una nuova inchiesta indipendente, mentre Musk non si limita a questo: chiede che il Regno Unito torni alle urne e accusa il governo Starmer di non avere più il supporto popolare. Inoltre, attacca la ministra delle Pari Opportunità, Jess Phillips, sostenendo che meriterebbe il carcere per aver coperto il primo ministro.

Downing Street ha risposto con cautela, delegando al ministro della Sanità un commento che invita Musk, definito «disinformato», a occuparsi dei problemi statunitensi.

Musk, Trump e il futuro delle relazioni Usa-Uk

Le mosse di Musk sollevano interrogativi su una possibile coordinazione con Trump, specie considerando il supporto del miliardario per formazioni come Reform UK, il partito di Nigel Farage, che Musk sembra intenzionato a finanziare. A ciò si aggiunge la nomina di Peter Mandelson, ex consigliere di Tony Blair, come futuro ambasciatore britannico a Washington, una scelta accolta con disprezzo dall'entourage di Trump.

In questo contesto, Keir Starmer si trova a dover gestire rapporti diplomatici sempre più complessi, tra accuse interne e tensioni con l’amministrazione statunitense.

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