Il presidente russo Vladimir Putin è «aperto al contatto» con il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump senza precondizioni. Lo ha ribadito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che «accoglie con favore la disponibilità» di Trump «a risolvere i problemi attraverso il dialogo».
«Il presidente ha ripetutamente dichiarato di essere aperto ai contatti con i leader internazionali, tra cui il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump», ha proseguito Peskov, «non c'è bisogno di precondizioni, tutto quello che serve è la volontà comune». «Partiamo dal presupposto che sia Trump che Putin siano pronti per un faccia a faccia ma non c'è nulla di specifico al momento», ha aggiunto il portavoce, «ci aspettiamo che ci saranno progressi verso un incontro una volta che Trump si sarà insediato».
Donald Trump ha detto che un incontro con il presidente russo Vladimir Putin è in via di definizione. Nel corso di un evento con i governatori repubblicani a Mar-a-Lago, secondo quanto riferito dai media americani, il presidente Usa eletto ha detto che lo zar «vuole incontrarmi» e «stiamo organizzando» un incontro.
Trump non è sceso nei dettagli, ma ha aperto alla possibilità che un incontro si verifichi dopo il suo insediamento. «Il presidente Putin vuole vedersi. Lo ha detto anche pubblicamente e dobbiamo mettere fine a quella guerra, che è un pasticcio sanguinoso», ha messo in evidenza il tycoon.
«Questa guerra finirà non appena la Russia smetterà di bombardare i civili e le infrastrutture civili e ritirerà le sue truppe. Se si fa pressione su Putin, pressione politica ed economica, allora il risultato è positivo. È nell’interesse di tutti avere un accordo di pace», ma «è ciò che la Russia non intende seguire. Lo abbiamo visto in passato: pensiamo a Minsk 1, Minsk 2, c'erano accordi ma non li hanno rispettati e abbiamo avuto più guerre. Quindi ciò che la Russia capisce è la forza». Lo ha detto l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas in un’intervista all’ANSA, commentando le intenzioni di Trump di voler incontrare Putin.
«I russi vogliono dimostrare che il tempo è dalla loro parte, ma in realtà non lo è: la loro economia è in pessimo stato» e «non hanno più le entrate di gas e petrolio che avevano prima, hanno enormi problemi sul mercato del lavoro. Vogliono farci pensare che abbiamo fretta di dare loro tutto ciò che vogliono e noi non dovremmo cadere in quella trappola», ha sottolineato Kallas. «Ciò che la Siria ci ha mostrato è che la Russia non è invincibile: non appena si è indebolita, il regime di Assad è caduto. Quindi non dobbiamo sottovalutare il nostro potere e sopravvalutare quello della Russia».
Kiev: incontro Zelensky-Trump dopo insediamento
Kiev prevede un incontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump subito dopo il suo insediamento, il 20 gennaio. Lo dice Heorhii Tykhyi, portavoce del Ministero degli Affari Esteri ucraino, durante una conferenza stampa.
«Ci stiamo preparando ai contatti ucraino-americani sia ai massimi livelli che agli alti livelli subito dopo l’insediamento di Trump», ha affermato Tykhyi, secondo quanto riportano i media ucraini. «Ci saranno sicuramente contatti tra i leader dell’Ucraina e degli Stati Uniti. Sono in corso anche i preparativi per le interazioni a tutti gli altri livelli, che avranno sicuramente luogo dopo l’inaugurazione», ha aggiunto.
Quanto all’annuncio di Trump che ha detto di stare lavorando attivamente per organizzare un incontro con il leader del Cremlino, Vladimir Putin, il portavoce di Kiev ha detto che «Donald Trump ha già accennato in precedenza all’intenzione di un incontro del genere, quindi non vediamo nulla di nuovo in questo».
«La nostra posizione è chiara - ha ribadito - tutti in Ucraina vogliono porre fine alla guerra a condizioni eque per l’Ucraina. Crediamo che anche il presidente Trump sia impegnato a porre fine alla guerra. Pertanto, la priorità ora è un incontro tra i nostri presidenti, il presidente Trump e il presidente Zelensky. La cosa più importante per noi è collaborare con l’America nel perseguimento della pace», ha concluso.
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