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Guerra in Medio Oriente, scatta (in ritardo) la tregua a Gaza. Hamas invia la lista degli ostaggi, Israele conferma

Stamattina ancora raid dell'Idf che, nell'attesa che i patti per il cessate il fuoco - ritardati a causa di "problemi tecnici di trasmissione" - fossero rispettati, è tornato a colpire nella Striscia

Un alto funzionario di Hamas ha affermato che il gruppo terroristico ha inviato a Israele la lista richiesta degli ostaggi che saranno rilasciati oggi. Lo hanno reso noto media palestinesi. Un funzionario israeliano citato dall’emittente pubblica Kan ha confermato che il movimento islamista ha consegnato l’elenco ai mediatori. Conferma ratificata anche da un comunicato stampa del Qatar.

Il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza è dunque entrato in vigore alle 10,15 ora italiana. La prima fase della tregua era originariamente prevista per iniziare questa mattina alle 8,30 locali, ma è stata rinviata perchè Hamas ha tardato a consegnare i nomi delle tre donne che saranno scambiate questo pomeriggio. L’IDF ha continuato a colpire obiettivi terroristici nella Striscia nelle ultime due ore.

All'ora prevista, le 8.30 di stamattina (le 7.30 in Italia), invece della tregua c'è stato invece un altro bagno di sangue. L’alba della domenica è sorta sulle macerie di nuovi obiettivi colpiti dalle forze armate israeliane. Almeno otto persone sono state uccise e altre 25 sono rimaste ferite. Il portavoce della Protezione civile di Gaza, Mahmoud Basal, ha reso noto sul suo canale Telegram che almeno cinque persone sono state uccise a Gaza City e altre tre nelle città settentrionali dell’enclave, tra le 8,30 e le 9,30 ora locale.

Poco prima il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva annunciato che la tregua sarebbe stata posticipata perchè Hamas non aveva ancora consegnato la lista con i nomi dei tre ostaggi, la cui liberazione dovrebbe avvenire oggi pomeriggio. Il gruppo islamista ha affermato di essere impegnato a rispettare l’accordo di cessate il fuoco e che il ritardo è stato dovuto a «ragioni tecniche sul campo».

Parlando ai media, il portavoce militare israeliano Daniel Hagari aveva detto che l’esercito avrebbe continuato ad attaccare Gaza fino alla ricezione dei tre nomi. Poco dopo il suo messaggio, le forze israeliane hanno infatti colpito diversi «obiettivi terroristici» nella Striscia di Gaza settentrionale e centrale.

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1 Commento

Marini

19/01/2025 08:57

È una vergogna, per 30 israeliani liberati, di cui non si sa quanti vivi, 1800 terroristi palestinesi come scambio. Nemmeno i nazisti aspiravano a tanto ma i media continuano a parlare solo dei palestinesi e si sono scordati dell'eccidio del 7 ottobre, dei rapimenti e degli ostaggi. Antisemitismo dilagante a destra e sinistra e perfino da parte della Chiesa.

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