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Francia, Bayrou alla prova del fuoco sulla finanziaria. Il premier metterà la fiducia, Le Pen e Ps ancora incerti

François Bayrou prova a passare di forza dove il suo predecessore Michel Barnier cadde rovinosamente due mesi fa: il primo ministro francese tenta di nuovo di far approvare la manovra finanziaria senza una maggioranza in Parlamento. E, in particolare, comincia dallo scoglio più duro, il bilancio della Sécurité Sociale, il welfare francese. Bayrou ha già preannunciato che porrà subito la fiducia sul provvedimento, Marine Le Pen deciderà - come con Barnier - all’ultimo momento. I socialisti, ormai non più omogenei al Fronte Popolare della sinistra con France Insoumise, comunisti e Verdi - che voterà contro - sono ancora divisi sul voto delle prossime ore.

Bayrou ha rotto gli indugi e, in un’intervista all’edizione domenicale de La Tribune, ha annunciato che fin da lunedì porrà la fiducia ricorrendo all’articolo 49.3 sul testo uscito dal lavoro di una commissione paritaria di deputati e senatori. La versione conclusiva passerà già nel pomeriggio in Assemblée Nationale, poi i deputati si dedicheranno al cruciale tema del bilancio della Sécurité Sociale, sul quale il governo porrà la fiducia.

«Adesso - ha anticipato Bayrou - bisogna passare senza indugi all’adozione. Un Paese come il nostro non può restare senza finanziaria. E l’unico modo di farla passare è impegnare la responsabilità del governo. Lo farò già lunedì». Il premier si dice convinto che «entro 10 giorni» la Francia avrà la sua manovra finanziaria 2025, rinviata per la caduta del governo Barnier. Ma la strada è disseminata di ostacoli, primo fra tutti la mozione di sfiducia che La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon presenterà appena il governo farà ricorso al 49.3. Dovrebbero votarla comunisti ed ecologisti, mentre il Rassemblement National (Rn) di Marine Le Pen e i socialisti prenderanno una decisione all’ultimo momento. Gli sguardi sono puntati soprattutto sul Ps, l’elemento nuovo rispetto a due mesi fa, quando il Rn votò la mozione del Fronte Popolare della gauche.

Con Bayrou, il Ps e il suo segretario Olivier Faure sono di fatto usciti dall’alleanza di sinistra e hanno avviato fin dall’inizio un negoziato serrato ottenendo diverse concessioni in cambio della «non sfiducia». Ma la situazione è improvvisamente peggiorata la settimana scorsa, quando il premier ha parlato pubblicamente di «invasione di migranti» in alcuni dipartimenti francesi, una terminologia propria dell’estrema destra. I socialisti hanno reagito sospendendo ogni trattativa con Bayrou e adesso i dirigenti sono alle prese con i "mal di pancia» interni al partito, non più compatto nel votare la «non sfiducia» al governo.

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