
Violentate nel caos di una rivolta carceraria con evasione di massa e poi arse vive a centinaia nell’incendio di una prigione di Goma, dove erano rinchiuse. La guerra civile nell’est della Repubblica Democratica del Congo ha generato un orrore senza precedenti in un conflitto già sanguinoso, iniziato tre anni fa e ora riesploso con violenza.
Secondo un rapporto Onu appena pubblicato, i morti negli scontri per la conquista di Goma sono 2.900, mentre il conflitto si estende al Sud Kivu, dopo la violazione di una tregua fragile.
Le responsabilità dei ribelli M23 e il ruolo del Ruanda
Gli stupri di massa e l’incendio del settore femminile della prigione risalgono alla settimana scorsa, ma emergono ora mentre i ribelli del gruppo M23, sostenuti dal Ruanda, hanno smentito la loro dichiarazione di tregua umanitaria. Il loro obiettivo sembra essere il controllo delle terre rare e di minerali critici come cobalto e coltan, essenziali per le moderne tecnologie.
«C'è stata un’evasione di massa con 4.000 detenuti fuggiti. In quella prigione c'erano anche centinaia di donne. Tutte sono state stuprate, poi è stato incendiato il settore femminile. Sono tutte morte». Questa la testimonianza di Vivian van de Perre, vicecapo della Missione Onu in Congo (Monusco).
Le difficoltà delle operazioni di soccorso e la crisi umanitaria
Nonostante la presenza di migliaia di caschi blu Onu, le restrizioni imposte dai ribelli hanno impedito l’accesso al carcere per raccogliere prove e individuare con certezza i responsabili della strage.
L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (Ohchr) ha denunciato che la violenza sessuale viene usata come arma di guerra a Goma.
L’avanzata del M23 e il fallimento delle tregue
Fonti umanitarie e di sicurezza confermano che il Movimento del 23 marzo (M23) e le truppe ruandesi hanno lanciato una nuova offensiva contro l’esercito congolese, conquistando Nyabibwe, città mineraria del Sud Kivu.
«Questa è la prova che il cessate il fuoco era solo un inganno», ha dichiarato il portavoce del governo congolese. In passato, già sei tregue concordate tra le parti sono state sistematicamente violate.
Dal 2022, la ribellione M23 ha causato migliaia di morti (almeno 900 in pochi giorni, con 2.880 feriti tra il 26 e il 30 gennaio, secondo una stima Onu) e ha creato una crisi umanitaria con centinaia di migliaia di sfollati.
Tentativi diplomatici e rischio di conflitto regionale
Per evitare un’escalation verso un conflitto regionale, il presidente congolese Felix Tshisekedi e il presidente ruandese Paul Kagame parteciperanno sabato a un vertice straordinario della Comunità degli Stati dell’Africa Orientale (Eac) e della Comunità di sviluppo dell’Africa meridionale (Sadc) a Dar es Salaam.
La situazione nella Repubblica Democratica del Congo continua a deteriorarsi, mentre il mondo osserva con preoccupazione il rischio di una guerra su larga scala.
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