Sabato 26 Aprile 2025

Gli hacker filorussi contro i siti italiani: "Mattarella russofobo". Banche ed aziende dei trasporti nel mirino, ma impatti limitati

All’attacco verbale segue quello cibernetico. Come da manuale della 'guerra ibrida'. Gli hacker filorussi di Noname057(16) hanno preso di mira i siti di banche ed aziende di trasporti italiani in risposta al «russofobo» presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che «ha tracciato parallelismi storici tra la Federazione Russa ed il Terzo Reich», comunica la rivendicazione.

Limitati gli impatti sui target colpiti, allertati per tempo dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, che sta fornendo supporto per la mitigazione delle conseguenze. E nelle prossime ore la Polizia postale trasmetterà alla procura di Roma una prima informativa sul caso.

La crew vicina al Cremlino è, come sempre, molto attenta al dibattito politico italiano. Già in passato aveva lanciato offensive in coincidenza con polemiche sulla linea Roma-Mosca. Questa volta sono le dichiarazioni di Mattarella da Marsiglia - duramente stigmatizzate dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova - a fare da detonatore. Su un nuovo canale Telegram, i Noname ricordano al capo di Stato come "il regime fascista italiano di Mussolini fosse un fedele alleato della Germania nazista» ed oggi «l'Italia sta pompando volentieri il regime terroristico neonazista di Kiev con armi mortali».

Ecco quindi i «missili DDoS» lanciati contro vari siti web: da Intesa San Paolo all’aeroporto di Malpensa, dall’azienda Acque Veronesi all’Aps, la compagnia di autobus di Siena, dall’aeroporto di Linate all’Amministrazione del sistema portuale dell’Adriatico Orientale, dall’Autorità dei trasporti al Porto di Trieste e a quello di Taranto.

I DDoS (Distributed Denial of Service) puntano a saturare i siti-bersaglio di richieste di accesso, causandone così rallentamenti e blocchi temporanei. Da tempo, tuttavia, i responsabili informatici degli enti coinvolti hanno messo in campo tecniche di difesa efficaci, come il 'geofencing', con la chiusura alle richieste di accesso provenienti da determinate aree, dalla Russia, ad esempio. Gli esperti dell’Agenzia per la cybersicurezza - con i loro sensori pronti ad intercettare le offensive online - si sono attivati per avvertire le aziende nel mirino.

Niente danni, dunque, per azioni che sono essenzialmente di propaganda.

Per il deputato dem Anthony Barbagallo, «l'attacco hacker alla rete dei trasporti, rivendicato da attivisti russofoni, è qualcosa di estremamente grave. Il comparto dei trasporti sta vivendo alla giornata tra disagi, ritardi, errori, inconvenienti e non può e deve subire anche l’incubo che ingerenze estere possano farlo bloccare definitivamente.

Questo attacco - aggiunge - evidenzia la fragilità del sistema e offre una giustificazione o un alibi a chi i problemi anche più piccoli li evita e non li affronta. A chi, in fondo, non dispiace la politica estera russa».

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