
«L'esame dell’istituto di patologia ha chiarito ieri che i due bambini Ariel e Kfir Bibas sono stati brutalmente uccisi in cattività da Hamas e non sono morti a causa dei bombardamenti delle forze di difesa israeliane». Lo riferisce l’ufficio del primo ministro israeliano.
"Agiremo con determinazione per riportare a casa Shiri, insieme a tutti i nostri prigionieri, sia i vivi che i caduti, e garantiremo che Hamas paghi il prezzo pieno per questa crudele e malvagia violazione dell’accordo", aveva affermato il premier Benjamin Netanyahu in una dichiarazione video dopo la scoperta che uno dei corpi consegnati ieri non è quello di Shiri Bibas, la madre dei due bambini rapiti.
Israele ha infatti accusato il movimento palestinese Hamas di aver ucciso i bambini Ariel e Kfir Bibas durante la loro prigionia a Gaza e di aver consegnato il corpo di una persona sconosciuta invece di quello della madre Shiri, di origine argentina. Come previsto dall’accordo di tregua a Gaza, Hamas ha consegnato quattro corpi che ha detto appartenere ai tre membri della famiglia Bibas e al giornalista israeliano in pensione Oded Lifshitz.
Shiri e i suoi figli Ariel e Kfir, che avevano quattro anni e otto mesi quando furono rapiti il 7 ottobre 2023, erano diventati un simbolo degli ostaggi presi da Hamas. Il padre, anch’egli rapito, è stato rilasciato il primo febbraio.
Il movimento islamista palestinese aveva affermato che la donna e i due bambini erano stati uccisi durante un bombardamento israeliano su Gaza nel novembre 2023, ma Israele non lo aveva confermato e i loro parenti speravano che fossero ancora vivi. Un portavoce dell’esercito israeliano, Avichay Adraee, ha dichiarato che l’analisi dei corpi consegnati e le informazioni disponibili indicavano che «Ariel e Kfir Bibas sono stati brutalmente assassinati in prigionia nel novembre 2023 da terroristi palestinesi». Nella sua dichiarazione, il portavoce ha anche denunciato che «il corpo in più non è quello della loro madre, Shiri, nè quello di nessun altro ostaggio israeliano». Si tratta di un corpo «non identificato», ha detto Adraee, accusando Hamas di «una flagrante violazione» dell’accordo di tregua a Gaza e chiedendo di «restituire Shiri Bibas, così come tutte le persone rapite».
Hamas ieri ha esposto, di fronte ad una folla palestinese, le quattro bare con i corpi degli ostaggi morti sul palco allestito a Khan Younis prima della consegna alla Croce Rossa, come mostrano le immagini trasmesse dal al Jazeera con il primo ministro Netanyahu raffigurato come un vampiro assetato di sangue. La didascalia recita: "Il criminale di guerra li ha assassinati con i missili degli aerei da caccia". Sullo sfondo immagini di bare coperte da bandiere israeliane: "Ritorno alla guerra, ritorno dei rapiti nelle bare".
La Croce Rossa ha poi portato i corpi alle truppe dell’IDF. L’esercito, eseguita una breve cerimonia militare guidata dal rabbino dell’Idf Eyal Karim, ha portato gli ostaggi uccisi all’istituto forense Abu Kabir per l'identificazione.
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