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"L'Europa non cada nella trappola di Trump": parla Giovanni di Lorenzo, direttore di die Zeit

Gli Stati Uniti perseguono la strategia di dividere l’Europa, e bisognerà assolutamente evitare di cadere in questa «trappola». In un’intervista all’ANSA sulla Germania del post-voto, Giovanni di Lorenzo, direttore di Die Zeit, ha risposto così a una domanda sul tentativo di Giorgia Meloni di fare da pontiere fra Usa e Ue.

Mentre sulla situazione politica, a Berlino, ha spiegato che il voto, che ha assestato «un colpo ai partiti di centro», garantisce comunque la solidità dei conservatori, e una sostanziale «continuità» in politica estera. Alla fine, dal suo punto di vista, i socialdemocratici tedeschi saranno costretti ad entrare nella Grande Coalizione di Friedrich Merz.

Alla domanda sul difficile equilibrio tentato dalla premier italiana, Di Lorenzo ha detto: «Giorgia Meloni è stata ritenuta affidabile, nella politica estera e nei confronti dell’Ue e di Kiev negli ultimi anni. Anche agli occhi di Olaf Scholz e Joe Biden. Adesso non si fatica a immaginare che all’America vada molto bene una strategia di dividere l’Europa: fra interlocutori che loro favoriscono e interlocutori che ignorano. In questa trappola l'Europa non dovrebbe entrare.

L’unica cosa da contrapporre all’America è la compattezza di un continente che comprende 27 Stati e 450 milioni di abitanti. Ci si augura che si troverà accordo, disciplina e armonia, che negli ultimi tempi sembravano persi».

Passando alla politica interna, nella Repubblica federale, Di Lorenzo si presta ad alcune osservazioni sul futuro cancelliere: "Merz è molto più dotato di Scholz sul piano retorico. Ma deve ancora dimostrare di riuscire a contenersi. Finora si ha l'impressione che non sappia analizzare la sua azione politica, a partire dal risultato.

Pensiamo a cosa è successo dopo la sua iniziativa al Bundestag di far passare delle leggi sull’immigrazione irregolare con i voti di AfD: l’esito è stato piuttosto penoso. Ha spaccato un po' il centro e i partiti con i quali dovrà entrare in coalizione sono agguerriti nei suoi confronti. Ha in qualche modo nobilitato l’AfD e ha reso un grandissimo favore al partito della sinistra, che era dato per morto».

Anche in altri casi è parso precipitoso: «Quando immaginò di chiudere il Nord Stream 1 subito dopo l’invasione russa: ci avrebbe portato al collasso». Il leader dei conservatori dovrà, insomma, «trovare un giusto equilibrio».

"Deve imparare moltissime cose perché non ha nessuna esperienza amministrativa. I socialdemocratici, invece, ce l’hanno».

Alla Willy Brandt Haus il clima è tutt'altro che sereno: «nell’Spd sono furibondi, sono stati umiliati. E non hanno alternative, devono entrare in questa coalizione. Serve però anche l’appoggio della base. E quella sarà una elezione segreta, in cui potrebbero esserci dei franchi tiratori».

Sarebbe «gravissimo" se la GroKo non avesse i consensi necessari «e si andrebbe verso uno scenario austriaco».

Di Lars Klingbeil, neoeletto capogruppo parlamentare, Di Lorenzo dice: «Ha molta forza e volontà di potere. Ed è riuscito a prendersi con il 42% la sua circoscrizione elettorale. Ma la percezione è ambigua: si potrebbe anche dire che sia stato lui a non opporsi alla candidatura di Scholz.

Oggi anche quelli più vicini al cancelliere dicono che qualunque candidato avrebbe avuto più voti di lui».

Non immagina un braccio di ferro col ministro della Difesa Boris Pistorius: «Troveranno un accordo. Klingbeil si è preso partito e il gruppo parlamentare e penso che Pistorius avrà la vice-cancelleria.

Potrebbe diventare il prossimo ministro degli Esteri, opzione sul tavolo. Ma non faccio scommesse».

Il direttore di Die Zeit ritiene che il prossimo governo avrà una responsabilità decisiva: «Se non sarà in grado di risolvere alcuni problemi, ci sarà davvero il pericolo della presa del potere da parte dell’AfD».

E sul cordone sanitario, dove le ingerenze americane sono state "nauseabonde" e sono state respinte da quasi tutti i partiti, conclude: «Così come sono radicalizzati adesso, chi, nei partiti di centro, vuole andare con loro?».

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