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Senza intelligence Usa Kiev non vede il nemico: limitata la capacità offensiva ucraina oltre le linee russe

Le forze armate ucraine in prima linea sono 'al buio': i soldati assegnati ai sistemi Himars non ricevono più dagli Stati Uniti le coordinate per colpire dietro le linee russe, mentre i piloti dei droni non hanno più le mappe satellitari per attaccare gli obiettivi nemici. È questo l'effetto immediato dello stop alla condivisione dei dati di intelligence e alla fornitura del servizio commerciale di immagini satellitari targato Maxar deciso dalla Casa Bianca nelle ultime ore.

Secondo alcune fonti americane, Washington continua a garantire informazioni cruciali per la difesa antimissilistica ucraina. Per ora da Kiev non ci sono smentite, e i missili russi abbattuti sembrerebbero confermarlo. Gli occhi dei satelliti e dei sistemi radar americani consentono infatti di tracciare il lancio di un missile oppure il decollo di un bombardiere molto in profondità nel territorio russo.

In prima linea invece la decisione Usa si fa sentire eccome: alcuni ufficiali ucraini hanno riferito di non ricevere «dal 3 marzo» i dati fondamentali per colpire a ridosso del confine, soprattutto centri di comando e linee di rifornimento. Fino a ieri erano stati utilizzati con successo i missili a medio raggio Atacms, lanciati dai sistemi Himars, che hanno costretto le forze di Mosca ad arretrare considerevolmente il posizionamento di pezzi d’artiglieria e carri armati. Da alcuni giorni invece è ripresa l’avanzata, soprattutto nel Kursk, teatro dell’offensiva per riconquistare il territorio ceduto nell’attacco ucraino della scorsa estate.

Ancora più complicata la situazione per i droni d’assalto: l'Ucraina è il primo Paese al mondo ad aver creato un’unità specializzata in questo tipo di armi, decisive nel conflitto contro i russi. Si stima che in alcune fasi della guerra quasi l'80% delle perdite inflitte a Mosca siano da imputare all’attacco con droni, terreno sul quale anche la Russia ha fatto presto leva grazie ai micidiali Shaeed di fabbricazione iraniana.

Oggi, senza le immagini satellitari di Maxar, per i piloti ucraini è difficile portare a termine missioni, determinare le rotte per colpire i bersagli o anche solo scorgerli oltre le linee nemiche. Il sistema Gps viene infatti oscurato sul campo di battaglia, e gli operatori possono guidare i droni solo grazie al mix di immagini delle videocamere installate e delle mappe fornite dai satelliti.

Resta poi da capire cosa stia accadendo a un altro segmento di intelligence decisivo per Kiev: i dati forniti da una decina di bunker allestiti lungo il confine dalla Cia, come rivelato dal New York Times, dai quali è possibile «tracciare i satelliti spia russi e intercettare le comunicazioni russe». Una rete per la quale nel 2016 venne addestrata una unità speciale denominata "2445", e di cui faceva parte l’attuale capo dell’intelligence militare di Kiev, Kyrylo Budanov.

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