
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha riferito su Telegram di aver avuto un colloquio con il Segretario di Stato della Santa Sede, il cardinale Pietro Parolin. «Ho augurato a Papa Francesco una pronta guarigione e lo ho ringraziato per le preghiere e il sostegno morale al nostro popolo, nonché per l’assistenza al ritorno in patria dei bambini ucraini deportati dalla Russia», scrive Zelensky, «la Santa Sede ha ricevuto un elenco di uomini e donne ucraini detenuti nelle prigioni e nei campi russi. Contiamo sul sostegno per la loro liberazione».
«Lo scambio di prigionieri e il regime di silenzio incondizionato di 30 giorni sono i primi rapidi passi che possono avvicinarci tutti significativamente a una pace giusta e duratura», aggiunge Zelensky, «l'Ucraina è pronta a farli perché il popolo ucraino desidera la pace più di chiunque altro. Ora il mondo vede la Russia deliberatamente proporre condizioni che non fanno altro che complicare e ritardare tutto, perché la Russia è l’unica entità che vuole che la guerra continui e che la diplomazia fallisca». «La voce della Santa Sede è molto importante nel cammino verso la pace», conclude il presidente ucraino, «grazie per la vostra disponibilità a impegnarvi per il nostro obiettivo comune. Grazie per le vostre preghiere per l’Ucraina e per la pace».
Condizioni Mosca complicano e ritardano
Le condizioni poste da Mosca per il cessate il fuoco «complicano e ritardano» il negoziato. Lo scrive su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. "Ora il mondo vede la Russia deliberatamente proporre condizioni che non fanno altro che complicare e ritardare tutto, perchè la Russia è l’unica entità che vuole che la guerra continui e che la diplomazia fallisca», scrive Zelensky, il quale ha assicurato che Kiev è pronta a una tregua.
Caricamento commenti