
Dopo il disastroso incontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e quello americano Donald Trump alla Casa Bianca, lo scorso 28 febbraio, sui social media in Russia è iniziato a circolare con insistenza un fotomontaggio che fino a pochi mesi fa sarebbe stato impensabile. Si vede uno dei monumenti più rappresentativi dell’Urss, 'L'operaio e la kolchoziana', in cui però l’iconica contadina del kolchoz con falce in mano è rimpiazzata da quello che era il simbolo per eccellenza del nemico: la Statua della libertà.
Cambio di narrazione: Trump e USA non più nemici?
In poche settimane, la narrazione della propaganda ufficiale russa sugli Stati Uniti è radicalmente cambiata. Se prima erano il nemico che voleva distruggere la Federazione usando come rampa di lancio l’Ucraina e l’Europa, oggi gli USA con Trump sono, se non un alleato, quantomeno uno dei Paesi con cui si condividono certi valori. Quando Putin ha commentato pubblicamente la proposta di tregua temporanea in Ucraina, ha ringraziato il presidente americano paragonando i suoi sforzi per la pace a quelli di leader mondiali come il cinese Xi Jinping e l’indiano Narendra Modi.
Londra diventa il nuovo nemico per Mosca
Il ruolo del nemico che cerca di contenere la Russia è passato al Regno Unito, hanno detto alla Reuters tre funzionari russi, di cui uno ha osservato con stizza che Londra sta «fomentando il caos e la guerra» in Ucraina. Le autorità russe, scrive il Moscow Times, sembrano irritate dagli sforzi del primo ministro britannico, Keir Starmer, per garantire il sostegno europeo all’Ucraina, proprio quando la nuova amministrazione americana manifesta riluttanza.
Starmer e la "coalizione di volenterosi": rischio confronto diretto
Starmer ha formato una 'coalizione di volenterosi' di Paesi disposti ad allearsi per continuare a fornire aiuti militari a Kiev e proteggerla da ulteriori aggressioni russe, anche tramite l’invio di truppe. Un'ipotesi contro cui si è scagliato con forza il Cremlino, avvertendo che in questo modo si aprirebbe un «confronto diretto» con Mosca. Starmer e il suo consigliere per la sicurezza nazionale Jonathan Powell hanno compiuto grandi sforzi per riconciliare Kiev con Washington e negoziare un cessate il fuoco di 30 giorni, cercando di mettere Mosca in difficoltà.
Spie britanniche espulse e l’accusa di escalation da Mosca
Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha accusato Starmer di volere l’escalation. Secondo l’intelligence russa all’estero (Svr), Londra vede minacciati i propri interessi dal dialogo tra Stati Uniti e Russia. Lunedì, poi, i servizi segreti russi (Fsb) hanno accusato di spionaggio ed espulso due cittadini britannici dell’ambasciata a Mosca. «È chiaro che la Russia sta cercando di spingere l’ambasciata britannica verso la chiusura», ha affermato il Foreign Office in una nota.
Caricamento commenti