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Vladimir e il misterioso ritratto regalato a Donald. Zelensky portò in dono una cintura da pugile, ma non la consegnò

Trump Putin

Nel nuovo ordine mondiale, imposto dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, c'è una tendenza che accomuna capi di Stato e ospiti illustri che hanno a che fare con il re americano: tutti omaggiano il presidente Usa con regali scintillanti, quasi un simbolo del loro rispetto e della loro fedeltà.

L’ultimo dono è quello che Vladimir Putin ha consegnato all’inviato Usa Steve Witkoff in missione a Mosca: "Un bellissimo ritratto di Trump», secondo la definizione del mediatore americano, commissionato a un noto artista russo, segno del ritrovato feeling tra i due presidenti. Sulle caratteristiche del dipinto a olio, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha tenuto il massimo riserbo, limitandosi a parlare di «un dono personale».

Ma non è la prima volta che lo zar russo omaggia Trump: nel luglio del 2018, durante una conferenza congiunta a Helsinki, Putin gli regalò il pallone ufficiale dei Mondiali di Russia, oggetto che scatenò negli Usa la congettura che dentro fosse installato un chip. Anche Volodymyr Zelensky si è presentato nello Studio Ovale, il giorno della ormai famigerata visita, con un doppio regalo per Trump.

Il leader ucraino aveva con sé la cintura del campione mondiale dei pesi massimi di pugilato, l’ucraino Oleksandr Usyk. Ma, vista la drammatica piega che aveva preso il colloquio, non è mai riuscito a consegnarla al presidente americano.

Poggiata su un tavolino accanto alla sua poltrona lì è rimasta per tutto l’infuocato incontro. Prima che il colloquio finisse in malo modo, il presidente ucraino ha consegnato a Trump un faldone contenente le foto delle vittime, tra le quali diversi bambini, degli attacchi russi e dei prigionieri di guerra ucraini. «Non so che fine abbia fatto la cintura, forse è ancora lì sul tavolino», racconta Zelensky al Time.

Sembra invece essere stato gradito il regalo del premier israeliano Benyamin Netanyahu che, da primo ospite straniero della nuova presidenza Trump, ha portato a The Donald cercapersone dorato con evidente allusione agli ordigni esplosivi che Israele ha usato per uccidere o ferire migliaia dei suoi nemici l’anno scorso in Libano.

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