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Depardieu contesta le violenze sessuali e denuncia il 'terrore' del movimento MeToo

epa11987233 French actor Gerard Depardieu (C) and his lawyer Jeremie Assous (R) arrive at the Paris Courthouse on the second day of his trial in Paris, France, 25 March 2025. Depardieu stands trial over charges of sexual assault against two women on the set of the film 'Les Volets Verts' in 2021. EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON

Con il linguaggio diretto e colorito che lo contraddistingue, al secondo giorno del processo per violenze sessuali, Gerard Depardieu ha contestato con forza le accuse a suo carico e ha attaccato con forza il movimento MeToo, definendolo un «terrore» potenziale. L’ex mostro sacro del cinema francese ha effettivamente riconosciuto di aver «afferrato solo i fianchi» della sua accusatrice, Amelie K., 54 anni, raccontando che «è venerdì, fa caldo, è umido. Peso 150 kg, sono di cattivo umore. Una donna mi guarda stranamente, è un po' carina ma riservata, il telefono in mano». «Sì, contesto i fatti!», ha esclamato Depardieu al tribunale penale di Parigi, sottolineando che «ci sono vizi che non conosco».
Nel respingere le accuse, l’attore caduto in disgrazia ha argomentato che «non mi diverto più a 76 anni, con 150 chili. Non mi piaccio abbastanza per mettere la mano sul sedere di qualcuno», si è difeso. Proseguendo la sua testimonianza, a mò di confidenza, l’ex star del cinema d’Oltralpe ha riconosciuto che «mi vergogno di me stesso. Da quello che ho letto su me stesso negli ultimi tre anni, la gente dice che sono un vero maniaco. Anche Anouk Grinberg lo dice di me in televisione. Fortunatamente, ho persone che mi parlano, quindi va bene».
In una stoccata alle protagoniste del movimento MeToo, Depardieu ha suggerito che «queste donne farebbero bene a meditare su Madame de Stael: la gloria è il lutto abbagliante della felicità».
Chiamata a testimoniare, la sua accusatrice Amelie ha dato una versione dei fatti completamente diversa. Sul set, secondo lei, Depardieu «gesticolava» e «borbottava», «ha sempre un commento sulle donne, sul loro abbigliamento. Non è affatto il gentiluomo che abbiamo qui oggi», continua la costumista, descrivendo l’attore come una «bestia selvaggia».
Jeremie Assous, l’avvocato di Depardieu, ha denunciato «accuse che non sono altro che menzogne» dopo la presa di posizione di Amelie, una delle due querelanti. «La sua versione è completamente incompatibile con la realtà. Ha cambiato di nuovo il luogo dell’aggressione e, cambiando la sua localizzazione, questo genera altri cinque testimoni, che tuttavia hanno già dichiarato di non aver mai assistito ad alcuna aggressione» sul set.
A seguire, la testimonianza della seconda accusatrice, la 34enne assistente alla regia, e quella, attesa, della celebre attrice Fanny Ardant, a sostegno del collega e storico amico Depardieu.

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