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Bombardato l'ospedale Battista di Gaza: "C'era una base terroristica". Hamas: "nuovo crimine di Israele"

Il figlio di Netanyahu attacca Macron e la "soluzione dei due Stati" con un post. Intanto a Khan Yunis ucciso dall'Idf il capo della polizia palestinese. Per l'Onu nella Striscia 60mila bambini a rischio

Secondo fonti palestinesi, il capo della polizia di Hamas nella zona occidentale di Khan Yunis è stato ucciso dall’Idf.

Un altro attacco delle forze israeliane dopo il bombardamento nella notte dell’ospedale Al Ali, detto anche l’Ospedale Battista, nel nord di Gaza City, mentre i medici si affrettavano a evacuare malati e feriti secondo gli ordini impartiti nella serata di ieri. Lo riporta al Jazeera. L’esercito israeliano aveva emesso ieri sera nuovi ordini di sfollamento per i residenti del campo profughi di Nuseirat, nel centro della città, e di Khan Younis, nel sud, dopo aver intercettato tre razzi provenienti dalla Striscia. L’ospedale ha subito 'gravi danni', secondo al Jazeera, anche al Pronto soccorso. Alcuni video diffusi sui social mostrano violente esplosioni e la scena che ne è seguita: tende bruciate, macerie e barelle abbandonate.

C'era una base operativa di Hamas nell’ospedale al Ahli di Gaza e per questo è stato bombardato nella notte. A spiegare le ragioni dell’attacco notturno all’ospedale Battista sono sate le forze armate israeliane. «Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) e le Forze di Sicurezza Israeliane (Isa) hanno attaccato un centro di comando e controllo utilizzato da Hamas nell’ospedale al Ahli, nel nord di Gaza. Il complesso è stato utilizzato dai terroristi di Hamas per pianificare ed eseguire attacchi terroristici contro civili e truppe israeliane», si legge in una dichiarazione. L’esercito ha assicurato che erano state prese misure per mitigare i danni ai civili o al complesso ospedaliero - che secondo Israele era fuori servizio - con un’allerta diramata prima del bombardamento e con l’uso di «munizioni di precisione e sorveglianza aerea».

Il governo palestinese nella Striscia di Gaza ha condannato l’attacco, affermando che «i caccia hanno preso di mira l’ospedale, bombardandolo con numerosi missili», secondo quanto riporta Anadolu. L’ufficio stampa di Gaza ha definito l’azione «un altro crimine orribile», precisando che l’ospedale, l’unico rimasto ad operare a pieno regime a Gaza, ospitava centinaia di pazienti, feriti e personale medico. Il governo di Gaza, che fa capo ad Hamas, ha affermato in una nota ripresa da Anadolu, di ritenere «responsabili dell’attacco Israele e gli Stati Uniti, così come Paesi come Regno Unito, Germania e Francia». La dichiarazione esorta poi la comunità internazionale, gli organismi delle Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie a denunciare l’attacco e ad agire immediatamente «per porre fine alla violenza e proteggere le strutture sanitarie».

Solo un paio di settimane fa - ricorda al Jazeera - l'esercito israeliano ha preso di mira l’ospedale di Khan Younis. In precedenza, aveva distrutto il complesso medico di Al Shifa. Aveva anche messo fuori servizio l’ospedale Kamal Adwan. E aveva anche attaccato più volte l’ospedale indonesiano nel nord.

«Stiamo assistendo all’attacco delle forze israeliane a un settore medico che fatica a continuare a fornire il livello minimo di servizi a causa del blocco totale degli aiuti umanitari imposto da Israele dal 2 marzo e dei devastanti attacchi del 18 marzo», hanno denunciato i sanitari all’emittente del Qatar.

La soluzione dei due Stati: il post del figlio di Netanyahu che manda a quel paese Macron

Il figlio del primo ministro Benyamin Netanyahu, Yair, ha risposto al post del presidente francese Emmanuel Macron su X, in cui sosteneva la soluzione dei due Stati, dicendogli di «andare a quel paese». «Fan.... Sì all’indipendenza della Nuova Caledonia! Sì all’indipendenza della Polinesia Francese! Sì all’indipendenza della Corsica! Sì all’indipendenza dei Paesi Baschi! Sì all’indipendenza della Guinea Francese!», ha scritto Yair Netanyahu, «fermiamo il neoimperialismo della Francia nell’Africa occidentale!».

Onu, a Gaza 60mila bambini rischiano la malnutrizione

Oltre 60.000 bambini di età pari o inferiore a cinque anni a Gaza rischiano la malnutrizione, secondo il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, Sigrid Kaag.
Il funzionario ha affermato che gli aiuti umanitari inviati nella regione tramite le Nazioni Unite durante il cessate il fuoco del 19 gennaio hanno raggiunto le persone bisognose senza problemi, ma dal 2 marzo «non è stato permesso l’ingresso degli aiuti». Inoltre, Kaag ha ricordato che, in base al diritto internazionale, Israele è obbligato a garantire che gli aiuti possano essere consegnati a Gaza.
Kaag ha affermato che gli attacchi di Israele a Gaza sono «terribili non solo per i civili, ma anche per gli operatori umanitari internazionali».

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