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Zelensky: “Più sanzioni a Mosca per forzarla alla pace”. Anche la Svizzera pronta a ospitare i negoziati per il cessate il fuoco

La Svizzera è pronta a ospitare il negoziato. E ci sono anche Vaticano e Turchia, la sede migliore è «quella in cui raggiungeremo la pace.

Volodymyr Zelensky

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky chiede a Usa ed Europa di aumentare la pressione sulla Russia con nuove sanzioni per costringerla a un cessate il fuoco. Una reazione ai massicci attacchi russi con missili balistici Iskander e droni contro Kiev e altre regioni ucraine. «Con ogni bombardamento il mondo si convince che la ragione del protrarsi della guerra risiede in Mosca», scrive Zelensky sul suo canale Telegram –. «L’Ucraina ha proposto più volte un cessate il fuoco, sia totale che aereo. Tutto questo è stato ignorato».

«È ovvio che dobbiamo esercitare molta più pressione sulla Russia affinché ottenga risultati e avvii una vera diplomazia. Aspettiamo misure sanzionatorie da parte degli Stati Uniti, dell’Europa e di tutti i nostri partner. Solo ulteriori sanzioni contro settori chiave dell’economia russa costringeranno Mosca a un cessate il fuoco. Grazie a tutti coloro che ci aiutano e sostengono», conclude il messaggio del leader ucraino.

La Svizzera è pronta a ospitare il negoziato. E ci sono anche Vaticano e Turchia, la sede migliore è «quella in cui raggiungeremo la pace. Il luogo non è importante», spiega a Repubblica Ruslan Stefanchuk, presidente della Verkovna Rada e seconda carica istituzionale ucraina, in merito alle trattative per arrivare ad una pace. La sua scelta rimane però quella del Vaticano.

«Lì si è sempre trovata una linea comune, alla fine arriva sempre una fumata bianca. Ha fatto una bellissima proposta per passare dalle chiacchiere alle trattative concrete – rimarca –. È molto importante che il primo incontro ufficiale del Papa con i leader sia stato con Zelensky. Ha mostrato che papa Leone XIV vuole davvero fermare la guerra con una pace giusta e duratura».

«A quello che so, Zelensky ha garantito che avrebbe cercato di far sì che il Vaticano fosse il luogo scelto – prosegue –. Sarebbe simbolico, è il più sacro al mondo per stringere un patto».

Il Cremlino però definisce 'poco elegante' l’idea di negoziare lì. «Putin non vuole andare da nessuna parte: non è interessato a porre fine alla guerra che ha iniziato. Non ha bisogno della pace ma della capitolazione dell’Ucraina, di distruggere la sua sovranità e controllarla attraverso il terrore – spiega –. Evita il contatto diretto perché ha paura di uscire dal suo bunker. Si sente più a suo agio a dirigere la guerra da una stanza buia piuttosto che rispondere dei propri crimini».

In ogni caso ora il primo passo per l’Ucraina deve essere quello del «cessate il fuoco. Dobbiamo fermare le uccisioni, la Russia deve smettere di uccidere i civili ucraini. Poi siamo pronti all’incontro. Il cessate il fuoco è decisivo per dimostrare le reali intenzioni», conclude.

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