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Uccisa in un raid dell'Idf Yaqeen Hammad: la bimba influencer che portava gioia tra le bombe a Gaza

Si chiamava Yaqeen Hammad, aveva undici anni e un talento raro: quello di portare luce nell’oscurità. In una Striscia di Gaza sfigurata da venti mesi di bombardamenti e tre di assedio totale, era diventata il volto dell’umanità. Con video pubblicati su Instagram in cui sorrideva, ballava, inventava giochi per far ridere altri bambini, raccontava la guerra senza retorica. E soprattutto, senza mai perdere la dignità.

COme riferisce il quotidiano la Repubblica, nella notte tra il 23 e il 24 maggio 2025, Yaqeen è stata uccisa da un raid aereo israeliano su Deir al-Balah. L’attacco ha colpito l’area di al-Baraka, cancellando la sua casa e gran parte della sua famiglia. “La mia campionessa. La mia sorellina, la mia anima, è stata uccisa”, ha scritto il fratello Mohamed, anche lui sopravvissuto per miracolo e operatore umanitario con il collettivo Ouena.

Insieme distribuivano pasti, vestiti, giocattoli. Lei, con il gilet dell’ONG troppo grande per il suo corpo minuto, impacchettava dolcetti, improvvisava cucine da campo con barattoli vuoti e fuochi a legna. In una delle sue ultime clip, diceva: “Provo a portare un po’ di allegria fra i bambini, in modo che dimentichino la guerra per un po’”.

Secondo l’Unicef, solo dal 18 marzo 2025, oltre 950 bambini sono stati uccisi. Save the Children denuncia che quasi metà della popolazione della Striscia soffre la fame. L’UNRWA stima che almeno 15.000 minori siano già morti dall’inizio del conflitto — un numero che potrebbe superare i 20.000 includendo i dispersi.

I profili social di Yaqeen, un tempo testimoni della sua resilienza, sono ora diventati un luogo di lutto collettivo. Ma la sua memoria resta: è il simbolo di un’infanzia spezzata ma mai sottomessa.

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