
Entra in vigore da domenica primo giugno il bando sulla vendita di sigarette elettroniche usa e getta nel Regno Unito annunciato con enfasi dal governo britannico l’anno scorso nell’ambito di una più generale stretta sul 'vaping', a tutela in particolare di giovani e giovanissimi. Lo si legge in una comunicazione formale sul sito del governo.
Il divieto riguarderà tutti i negozi come il commercio online, e tutti i tipi di e-cigarette non ricaricabili: con nicotina o senza. Restano invece legali i dispositivi a carica riusabili. Sono previste multe crescenti di diversa entità nelle quattro nazioni del Regno contro i trasgressori e il passaggio dalle sanzioni amministrative a quelle penali (fino a due anni di carcere) in caso di violazioni recidive da parte dei rivenditori. L’iniziativa è stata fatta propria a suo tempo dall’esecutivo laburista di Keir Starmer sullo sfondo dei crescenti allarmi di medici e organizzazioni sociali sulla diffusione del vaping usa e getta: non già come uno strumento per limitare il ricorso alle sigarette tradizionali, ma come lucroso mercato parallelo e magari trampolino di lancio verso il fumo classico, ancor più dannoso per la salute.
A maggior ragione a causa della moltiplicazione di modelli colorati e accattivanti, concepiti apparentemente per attirare una clientela 'verginè di ragazzi e ragazze. In precedenza si erano mossi sulla stessa linea salutista anche gli ultimi governi conservatori. Soprattutto quello di Rishi Sunak che aveva sottoposto al Parlamento una prima legge restrittiva ad hoc nel quadro di un piano draconiano mirato nelle intenzioni a creare una «prima generazione libera dal fumo» e dal vaping entro i prossimi anni.
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