
Da una parte la parata militare di Washington per i 250 anni dell’esercito fortemente voluta da Donald Trump, che ha salutato i partecipanti affermando: «Rendete gli americani orgogliosi». Dall’altra le proteste del movimento 'No Kings' da Seattle a Los Angeles, con scontri che hanno causato un ferito grave a Salt Lake City e decine di arresti in molte città. La notte americana, scandita anche dall’attentato in Minnesota in un cui è stata uccisa una deputata democratica con il marito, ha reso plasticamente l’immagine di un Paese diviso.
Il presidente degli Stati Uniti ha assistito alla prima parata militare a Washington in 34 anni dal palco Vip, affiancato dalla First Lady Melania Trump e dal capo del Pentagono, Pete Hegseth. Il suo vice JD Vance ha fatto gli auguri a Trump per il 79mo compleanno. «Tutti gli altri Paesi festeggiano le loro vittorie, è il momento di farlo per l’America e lo stiamo facendo stasera», ha commentato al termine della sfilata di due ore con 7mila soldati con 150 mezzi.
Nelle stesse ore in molte città andavano in scena proteste che secondo gli organizzatori hanno portato in piazza milioni di persone. A Los Angeles, l’epicentro della rivolta dove Trump ha schierato la Guardia Nazionale e i Marine, la polizia ha usato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti. A Las Vegas sono stati fermati 15 manifestanti ma i disordini più gravi si sono verificati a Salt Lake City, in Utah, dove tre persone sono state arrestate dopo che un manifestante è rimasto gravemente ferito da uno sparo. A Seattle sono stati lanciati petardi e fuochi d’artificio davanti all’edificio federale.
Tensioni anche a New York, dove i manifestanti hanno protestato davanti alla sede dell’Ice, l’agenzia federale che si occupa dei raid contro i migranti.
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