
Un’ora di colloquio telefonico tra Vladimir Putin e Donald Trump, un segnale che riaccende i riflettori sulla possibilità di una soluzione negoziata al conflitto in Ucraina. È quanto riferisce il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov, secondo cui il presidente russo avrebbe espresso all’ex leader della Casa Bianca la volontà di proseguire sulla via del dialogo, affermando che Mosca non rinuncerà ai suoi sforzi per eliminare le cause di fondo del conflitto.
L’agenzia Ria Novosti ha rilanciato le parole del Cremlino, secondo cui il colloquio si sarebbe svolto in un clima “serio e costruttivo”, con Putin intenzionato a mantenere aperto ogni canale possibile con Washington, in vista di un possibile ritorno alla Casa Bianca di Trump alle presidenziali di novembre.
Dall’altra parte dell’Europa, a Aarhus, in Danimarca, dove ha partecipato a un punto stampa con la premier danese Mette Frederiksen, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen, il leader ucraino Volodymyr Zelensky ha accolto con cautela il contatto tra Trump e Putin, sottolineando però che l’unica strada per la pace passa da un confronto diretto con il presidente russo. "Non sono sicuro che Trump e Putin abbiano molte idee comuni, sono persone molto diverse. Ma se parliamo di Ucraina, abbiamo sostenuto fin dall’inizio l’idea del presidente Trump: il cessate il fuoco incondizionato, ha dichiarato Zelensky. Ho detto più volte che siamo pronti a qualsiasi tipo di formato di incontro, ma penso che in Russia sia solo Putin il decisore. Ecco perché serve un incontro diretto tra leader, se vogliamo davvero la pace".
Le parole del presidente ucraino arrivano in un momento delicato, mentre il conflitto è entrato nel terzo anno e il fronte internazionale si interroga sulla tenuta del sostegno occidentale e sulla possibilità di una svolta diplomatica, magari proprio grazie a interlocuzioni parallele come quella tra Putin e Trump.
Al momento non è dato sapere se il colloquio possa tradursi in un’iniziativa concreta, ma l’apertura pubblica da parte di Mosca – e il parziale via libera di Kiev a un nuovo formato di dialogo – lasciano intravedere uno spiraglio. In vista delle presidenziali americane e della crescente pressione internazionale per fermare i combattimenti, il tempo per la diplomazia potrebbe non essere ancora scaduto.
Caricamento commenti