Lunedì 23 Dicembre 2024

Nek: "Ho rischiato di morire dissanguato"

Sapevamo che aveva avuto un incidente, per il quale era stato costretto a un delicato intervento e a un ricovero, alla fine dello scorso anno, ma ieri per la prima volta Nek, il popolare cantautore emiliano, ha raccontato tutto di quanto gli è accaduto, e che avrebbe potuto avere conseguenze assai più gravi. Lo ha fatto nel corso della trasmissione di Canale 5 “Verissimo”, condotta da Silvia Toffanin oggi, sabato 30 gennaio. «Mi sono tagliato la mano – ha raccontato Nek – con una sega circolare in un momento di distrazione», mentre si trovava nella sua casa di campagna. Un incidente come tanti, ma che si è rivelato particolarmente pericoloso: «Se fossi rimasto più del dovuto nella mia casa in campagna, in attesa dei soccorsi – ha detto Nek – nel peggiore dei casi sarei morto dissanguato, nei migliori avrei perso i sensi. Invece, ho avuto il sangue freddo di prendere l’auto e di guidare fino al Pronto Soccorso di Sassuolo». «Tutte le dita sono rimaste danneggiate ma, in particolare, l’anulare è quasi saltato via e il dito medio per metà, ma – ha proseguito ancora il cantautore, rivelando i particolari choccanti dell’accaduto – dopo oltre undici ore d’intervento sono riusciti a salvarmi la mano». In effetti, lo scorso anno Nek aveva pubblicato su Instagram la sua foto in ospedale, con la mano fasciata, che aveva fatto preoccupare moltissimo i suoi fan. E aveva voluto ringraziare, uno per uno, citandoli tutti, i medici che lo avevano curato: «Quelle elencate sono tutte persone straordinarie che desidero nominare, perché è vero che il medico sente il dovere di salvare vite e curare ammalati, ma è altrettanto vero che dietro la figura di un professionista c’è un essere umano. Credo sia importante sottolinearlo, specie di questi tempi». Dopo la degenza in ospedale, dove – ha detto con emozione – «mi sono lasciato andare più di una volta al pianto», ora Nek sta affrontando un percorso di riabilitazione, che probabilmente non sarà molto breve: «Mi sento come un bambino, perché riprendo un po’ di mobilità della mano ogni giorno. Ho ancora dei momenti di sconforto, soprattutto alla mattina, perché rimettere in moto la mano è molto fastidioso e poi, per me che non ho pazienza, è una prova ancora più dura». Un percorso faticoso e doloroso, alleviato soltanto dall’affetto di sua moglie e dei suoi figli: «Se non avessi avuto vicino la mia famiglia sarei caduto in depressione, sarebbe stato tutto più complicato». Ma la cosa che Nek più di tutte ha voluto dire al pubblico è questa, infine: «Questo incidente mi ha insegnato a valorizzare ogni singolo giorno come se fosse il primo».

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