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Maneskin sul tetto del mondo, "siamo stati pazzeschi". La droga? "Mai usata, testateci!" FOTO

I Maneskin

Dalle strade di Roma a quelle del mondo. La favola dei Maneskin ha scritto un nuovo capitolo: dopo la partecipazione a X Factor ("un trampolino di lancio per noi, un’esperienza che ci ha formati e cambiato la vita che ci ha permesso di prepararci al mondo della musica"), dopo il successo radiofonico e i dischi di platino, dopo il primo posto al festival di Sanremo, ora è arrivata anche la vittoria all’Eurovision Song Contest con il brano Zitti e Buoni.

Una vittoria che all’Italia mancava dal 1990, con Toto Cutugno (e prima di lui Gigliola Cinquetti nel 1964), e che l’anno prossimo, dunque, riporta la manifestazione nel nostro Paese (la Rai non ha ancora sciolto la riserva su quale sarà la città ospitante, ma cominciano già ad avanzare le candidature). La favola dei quattro ragazzi romani che a 20 anni o poco più sono riusciti a conquistare il mondo. «E' incredibile. Davvero incredibile quello che abbiamo fatto, ma noi non abbiamo mai smesso di crederci», è stato il primo commento a caldo della band, che sta dando nuova vita al rock, e quell'urlo liberatorio di Damiano a fine esibizione ("il rock non morirà mai") lo testimonia.

A premiarli nell’Ahoy Arena di Rotterdam soprattutto il voto del pubblico a casa (numerosi gli endorsement dei big nostrani da Vasco a Pausini, passando per Fedez e Ferragni che hanno mobilitato i loro milioni di followers), che ha ribaltato la classifica provvisoria (per la giuria tecnica erano solo quarti). «Significa che, oltre alla nostra musica, è stata premiata la nostra sincerità, che siamo arrivati. Il giudizio del pubblico è più importante di quello della giuria, sono loro che vengono ai nostri concerti. Noi siamo quattro amici che si divertono a suonare insieme, è questa la nostra forza».

E anche quella di abbattere pregiudizi e stereotipi di genere. "Invitiamo tutti a essere se stessi, bisogna aprire la mente e smettere di giudicare gli altri". Dopo una notte di festeggiamenti da sbornia, Damiano, Victoria, Ethan e Thomas hanno già ripreso la strada di casa, ad accompagnarli il pensiero di quello che hanno fatto negli ultimi cinque anni. «Pazzesco», lo definiscono, ed ora inevitabilmente l'asticella sale sempre di più.

«Ora? Basta con le competizioni musicali, ma facciamo eccezione per il festival di Glanstobury. Poi puntiamo a tutti i pianeti del sistema solare - scherzano, ma non troppo -. Dove ci porta la musica, noi andiamo». In programma c'è già un tour europeo per i «nuovi fan che ci hanno supportato all’Eurovision». A loro, agli amici, ai familiari è dedicata la vittoria.

Macchiata da un’ombra: sui social è finito il carismatico Damiano. In una ripresa in diretta tv si vede il cantante chino sul tavolino, come nell’atto di sniffare cocaina. "Polemiche sterili. Senza senso - le bolla lui, che Zitto e Buono proprio non intende stare -. La cosa bella è che neanche poteva sembrare. Mi sono abbassato sul tavolino, ma le mani erano in vista. Sono davvero stupito. Io non uso droghe e non voglio che si dica una cosa del genere». A rincarare la dose ci pensa anche la compagna di band Victoria: «Non abbiamo mai fatto uso di stupefacenti, tantomeno in diretta tv. Per fugare ogni dubbio abbiamo anche chiesto di sottoporci al test: noi siamo contrari alle droghe».

L’Eurovision, e non solo la vittoria dei Maneskin, ha rappresentato anche un segnale di speranza e di ripresa, dopo oltre un anno complicato da molti punti di vista (lo stesso festival europeo ha subito pesanti ripercussioni per la pandemia, trasformato da gara a show a distanza per i cantanti che si sono esibiti). «Una rivincita per noi, per l’Italia che è stata tanto colpita e per l’Europa intera».

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