Un nuovo conduttore, l’attore romano Ludovico Tersigni, l’abolizione delle categorie, la conferma nel ruolo di giudici di Emma, Manuel Agnelli, Mika e Hell Raton: riparte da qui la nuova edizione di X Factor, da domani su SkyUno alle 21.15 (e on demand su Sky Go e Now, con la serata di esordio in simulcast su Tv8 - poi il mercoledì).
E mentre in Gran Bretagna dopo 17 edizioni X Factor Uk chiude, bollato come “vecchio”, in Italia il talent show va dritto per la sua strada e a chiudere, per ora, non ci pensa proprio, puntando sul rinnovamento e sulla contemporaneità, parola d’ordine che si rincorre nelle parole dei giudici, della produzione, della tv.
E che trova la sua prima applicazione proprio nella scelta del conduttore, che debutta alla guida di un programma tv. «Io ce provo», dice con il sorriso e rivendicando la sua romanità Ludovico Tersigni, star della teen serie Skam Italia. Prende il pesante testimone lasciato, dopo dieci anni, da Alessandro Cattelan, ma la cosa non sembra preoccuparlo troppo. «Non l’ho sentito, ma se capitasse gli chiederei tanto - continua il 25enne appassionato di musica al debutto da conduttore -. Mi sono ispirato allo stile di Fiorello: cercherò di portare sul palco quella luce e quell’energia. A mio zio Diego Bianchi (Zoro), invece, non chiedo consigli di conduzione, ma di vita».
Tornando al programma di Sky prodotto da Fremantle, le quattro squadre abbinate ai quattro giudici diranno addio alle divisioni di età o genere (quella italiana è la prima edizione al mondo a farlo) e si comporranno solo in base alla proposta musicale (molto fluida ma con sempre più rock, sulla strada segnata quest’anno dai Maneskin, e meno rap) e alla progettualità artistica, dando l’addio ad etichette e confini. Niente pubblico nello studio di Cinecittà per le audizioni, per quella che - spiega la produzione - dopo una necessità dettata dal Covid l’anno scorso è diventata una scelta creativa.
Dopo tre puntate di audizioni, ci saranno due serate di Bootcamp, poi l’appuntamento con gli Home Visit: in 12 arriveranno al live (dal 28 ottobre) al Teatro Repower di Assago (Milano). Unica regola per i giudici: portare alla fase finale almeno un solista e una band.
Tra risate, battibecchi e impegno, per i quattro giudici «è stato come ritornare in famiglia», racconta Hell Raton. Tutti concordi nel ritenere l’abolizione delle categorie «un’opportunità». «L’evoluzione e il cambiamento - spiega Emma - sono alla base di tutto. Ciò che rimane sempre saldo sono la passione e il talento». Per Manuel Agnelli l’edizione di quest’anno è anche l’occasione «per raccontare quello che sta succedendo, mentre sta succedendo. Sarà un bellissimo quadro su come si sentono in questo momento i ragazzi, dopo quasi due anni di pandemia». Mika sottolinea la contaminazione che i ragazzi hanno messo in evidenza «risultando più crudi e meno sintetici».
«Siamo molto fieri di ripartire - dice Antonella d’Errico, Executive Vice President Programming Sky Italia -. Per Sky, X Factor rappresenta due cose: la contemporaneità e la ricerca del talento». Il direttore delle produzioni originali Sky, Nils Hartmann, punta sulla possibilità di questa edizione dello show «di aprire un dialogo tra generazioni». Gabriele Immirzi, ceo di Fremantle, sottolinea «la passione» che identifica il talent a partire dai giudici per arrivare ai ragazzi.
Il discorso finisce anche sui Maneskin, protagonisti di un’annata da incorniciare prima con la vittoria a Sanremo, poi con il successo all’Eurovision Song Contest, che proprio da X Factor partirono qualche anno fa. «Siamo orgogliosi di quello che sta succedendo ai Maneskin - sottolinea Eliana Guerra, produttrice esecutiva di X Factor -. X Factor ha una grande responsabilità nei confronti dei giovani: se vuoi arrivare, devi lavorare sodo. E c’è bisogno di tempo. Ecco, i Maneskin raccontano questo: sono l’emblema di giovani che credono, si impegnano e arrivano al successo».
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