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Emma si confessa: "Sono stata con papà sino alla fine. Per Muccino ho lavorato gratis"

Emma

Emma Marrone ha sempre amato il cinema, «ma diventare attrice non è una cosa che sono andata a cercare. E’ stato Gabriele Muccino a propormi il ruolo ne Gli anni più belli (2020). Poteva essere un suicidio, visto che recitavo insieme a mostri sacri come Pierfrancesco Favino, Kim Rossi Stuart, Micaela Ramazzotti, Claudio Santamaria. Voglio dire però, con grande onestà, che per Gli anni più belli non ho voluto il compenso. Mi sembrava già una ricchezza infinita avere quell'opportunità di crescita e di lavoro». Lo spiega la cantante e attrice protagonista alla Festa del cinema di Roma di una masterclass all’Auditorium Conciliazione per la sezione autonoma e indipendente Alice nella città che ha presentato qualche giorno fa, la sua nuova prova intensa nel film "Il ritorno" di Stefano Chiantini. Un incontro con il pubblico, di oltre un’ora, moderato da Piera Detassis, nel quale Emma ha spaziato fra arte e vita.

«Per me quella con Muccino è stata una scelta onesta intellettualmente e poi - aggiunge scherzando - ho pensato che se mi avessero stroncato, almeno potevo dire di averlo fatto gratis. Mi sono anche un po' protetta». La sua prova è stata invece accolta con favore e «con Gabriele ho realizzato anche la serie A casa tutti bene. Mentre giravo anche la seconda stagione è arrivato il film di Stefano». Una storia nella quale Emma interpreta una giovane madre che dopo 10 anni in prigione fatica a riallacciare il rapporto con il figlio. Il periodo delle riprese de Il ritorno (in sala prossimamente con Adler Entertainment) è stato per Emma particolarmente difficile dal punto di vista personale, visto l’aggravarsi delle condizioni del padre Rosario (morto a settembre di leucemia, ndr): "Portare avanti tutto non è stato semplice ma ho avuto un grande papà - dice commuovendosi -. Quando giravo era già ammalato, e ringrazio tutte le persone sul set che mi hanno aiutato. Ho avuto la possibilità un certo punto di dire arrivederci e grazie per andare da lui. Mi sono potuta permettere di passare con lui gli ultimi mesi fianco a fianco fino alla fine». Ad oggi, "ascoltando le storie di tante ragazze che sono state rifiutate dai genitori, mi rendo conto che mio padre invece mi ha accompagnato fino a qui e mi accompagnerà per sempre; mi ha dato tanto».

La cantante e attrice parla anche del rapporto con la madre: «E' una donna con un enorme senso della dignità, è elegante in tutto. Quando hai un esempio così di forza, di sapienza, di conoscenza, vuoi essere come lei. Mia madre mi ha insegnato a prendermi cura di me più internamente che esternamente. E’ una donna pratica, che si è dedicata interamente a noi facendo tanti sacrifici. E’ la mamma più bella del mondo». Nel lavoro, ciò «che mi ha permesso di arrivare sana, fino ad oggi è non aver perso di vista chi sono e cosa voglio realizzare per me stessa - sottolinea -. Non mi sono mai fatta abbindolare dalle mode del momento, sono sempre rimasta salda alla mia barchetta, anche nei momenti di down».

Il karma poi, «secondo me ti ripaga. Bisogna aspettare forse di più e magari non leggere i social, perché da casa sono tutti manager, registi, cantanti, esperti di tutto. Comunque ho imparato a non rispondere più a quelli che ti aggrediscono». Tutti ormai «tendono a seguire i diktat del momento dei social network. Invece è rimanere fedeli a se stessi che prima o poi ripaga». Emma, che sta lavorando al nuovo album ("Ho già scritto alcune canzoni") e al momento non ha «altri copioni sul comodino», vive quello che le succede nel lavoro «come un dono e un’opportunità. Mi relaziono con tutto come una bambina al primo giorno di prima elementare, per dimostrare agli altri e a me stessa di averlo meritato». La parola merito «in Italia è spesso dimenticata, invece bisogna darle valore, io non do nulla per scontato». L’arte per lei «è sinonimo di bellezza e ho sempre pensato che salverà il mondo. Oggi poi, che ci bombardano ogni giorno con storture e violenze, ce n'è bisogno più che mai».

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