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Boomdabash in... paradiso, esplode sulle piattaforme il nuovo singolo

Intervista con la band salentina dopo il remake di una hit iconica che segna una svolta musicale

Boomdabash

Una delle band più amate degli ultimi anni torna con un brano dal sapore vintage che sembra avere tutte le carte in regola per diventare un tormentone invernale. I Boomdabash incontrano gli Eiffel 65, icone dell’eurodance fine anni ’90-primi 2000, nel nuovo singolo «Heaven», già disponibile su piattaforme e store digitali per B1/Soulmatical Music e Capitol Records Italy (Universal Music Italy). Il brano rappresenta un remake di «Too much of Heaven» (2000), uno dei maggiori successi internazionali del trio capitanato dal vocalist lentinese Gianfranco Randone, in arte Jeffrey Jey, la cui inconfondibile timbrica si unisce allo stile tipico del gruppo salentino in un mix davvero coinvolgente. Si preannuncia così un nuovo successo per i Boomdabash dopo gli oltre 28 dischi di platino con brani come «Non ti dico no», «Mambo salentino», «Mohicani» e «Tropicana». Ne abbiamo parlato con la band, per la quale parla il leader Angelo Rogoli, alias Biggie Bash.

“Too much of Heaven” è uno dei capisaldi dell’eurodance del passato. Come è nata l’idea di riproporre questo classico?

«“Heaven” nasce dalla passione sfrenata che abbiamo da sempre per il remaking musicale, per l’arte di trasferire sullo scenario contemporaneo alcune delle hit iconiche del passato, senza che perdano autenticità, e contaminarle col nostro tipico mood. Grande amore quindi per la musica anni 80 e 90, e per tutto ciò che è vintage. Infatti il nostro approccio alle sonorità di questo brano è stato di trasformarlo in una hit anni 80, nonostante il pezzo sia di inizio anni 2000. È la prima volta che i Boomdabash s’addentrano nel genere eurodance, anche se i nostri fan più accaniti sanno che non ci siamo mai posti limiti e amiamo la sperimentazione musicale».

Infatti in diversi vostri brani c’è una forte componente dance ed elettronica (vedi «Tropicana»); quindi potremmo dire che «Heaven» ha rappresentato per voi un approdo naturale…

«È proprio così. Anche se sembriamo apparentemente lontani, in realtà si tratta di mondi più affini di quanto potrebbe sembrare. Abbiamo sempre osato sperimentare inserendo nei nostri brani differenti elementi, dall'elettronica all'hip hop. Certamente forse non avevamo mai pensato a un pezzo prettamente dance, ma l'intento è sicuramente comune: far ballare tutti, alzando il volume ai massimi livelli».

Gli Eiffel 65 sono stati presenti non solo con la base e la voce di Jeffrey Jey campionate dall’originale, ma in prima persona, contribuendo attivamente al pezzo. In che modo

«Li abbiamo coinvolti da subito nella produzione e nel progetto, perché ci tenevamo a fare qualcosa che rendesse omaggio al pezzo originale nel migliore dei modi. Ci siamo confrontati spesso con loro e il risultato è quello che potrete sentire. L'incontro con gli Eiffel 65 è stato una naturale conseguenza di un nostro progetto, come per tutte le nostre collaborazioni. Avevamo in testa già da un po’ di proporre questa versione della loro hit e ora ci è sembrato il momento giusto».

Potremmo già parlare di “tormentone invernale”?

«Non era il nostro obiettivo specifico fare un tormentone invernale, ma lo era tirare fuori un singolo forte, che fosse certamente un outsider. In “Heaven” c’è il sentimento, che però è danzereccio, proprio con lo scopo di far ballare tutti, anche d'inverno. Se nel testo originale c'è la parola ricorrente “killer”, intesa come il denaro che uccide le ambizioni, nel nostro pezzo abbiamo unito l'amore alla visione del killer. Un amore che racconta anche le delusioni, perché, si sa, non sempre c’è il lieto fine. Sarà indubbiamente uno di quei pezzi che faranno ballare a Capodanno e durante le feste».
“Heaven” sarà inserito nel nuovo album in uscita nel 2023, con cui i Boomdabash coroneranno i primi 20 anni di carriera.

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