Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Torna Bobby Solo col singolo "Indiano": «L’unica vera libertà è fare musica»

Un inno alla libertà dal sapore blues e la partecipazione a un film per un’icona della musica italiana degli anni ’60. A pochi mesi da «Rubi il mio cuore», Roberto Satti in arte Bobby Solo torna col singolo «Indiano», disponibile su tutte le piattaforme internazionali, dopo la conclusione delle riprese a Ferrara del cortometraggio «La paura di vincere» di Roberta Pazi. Entrambi i lavori sono prodotti e distribuiti dall’etichetta Videoradio e Videoradio Channel.

Firmata dallo stesso Satti col testo del chitarrista Carlo Zannetti, il brano racconta di un uomo che, sull’esempio di un amico indiano, intuisce come l’unica strada percorribile nella sua vita sia quella di viaggiare per il mondo, scrutare il cielo nelle notti stellate, visitare luoghi straordinari e incontrare persone diverse. Un pezzo di ispirazione autobiografica, frutto di un’amicizia e collaborazione che dura da cinque anni.

«Carlo è una persona molto sensibile – ci dice – e mi ha quasi studiato mentre gli raccontavo la mia vita. La libertà narrata nel brano è quella intellettuale e artistica che ho sempre cercato, pur essendo stato in passato dipendente dell’ambiente discografico; ma è anche quella che oggi desideriamo a causa dei conflitti bellici che stiamo vivendo. Credo che l’unica vera libertà sia fare musica, autentica medicina per l’anima».

Fondamentale l’ispirazione legata agli ascolti di gioventù, al mito di sempre Elvis Presley. «Ho iniziato a 12 anni con Elvis – prosegue Bobby Solo – e ho poi ascoltato i dischi blues, r&b, country, bluegrass e folk che lui amava da piccolo. Nel ‘69 ho scoperto Tony Joe White, cantautore bianco con la voce da nero, che è diventato il mio idolo. Se tra i 14 e i 25 anni avrei voluto morire facendo Elvis, oggi vorrei lasciare questa terra il più tardi possibile eseguendo il repertorio di White, che entusiasma il pubblico quando lo propongo da Red Ronnie e nei live. Si pensa che il blues in Italia non funzioni, ma non è così. Tant’è che anni fa vidi un pubblico di soli giovani a un concerto di B.B. King a Pistoia Blues».

Recentemente Bobby Solo è tornato al cinema con il corto «La paura di vincere» di Roberta Pazi, tratto da un racconto di Zannetti e realizzato con DestinationFilm-APS. Una vicenda sulla nikefobia, ovvero la paura di vincere, dove l’artista è un simpatico musicista ferrarese. «Rispetto ai musicarelli degli anni 60 non dovevo interpretare me stesso ed ero preoccupato. Ma a fine ciak non avevo sbagliato neanche una battuta. La paura di vincere raccontata nel film l’ho avuta anche io da giovane, quando mi mostravo silenzioso coi giornalisti perché terrorizzato dalla responsabilità di vendere milioni di copie con “Una lacrima sul viso” a soli 19 anni. Questo ha portato alcuni problemi nella mia carriera che grazia a Dio oggi è stabile».
Nel futuro di Bobby Solo il nuovo album, firmato con Zannetti, in uscita nei prossimi mesi.

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia