Giallo al Concertone del Primo maggio, esclusi i fotografi di testate editoriali. Problemi di spazio?
Niente Concertone del Primo Maggio per i fotografi di testate editoriali. Il motivo? Non ci sarebbe stato spazio sufficiente per accogliere tutti quelli che pensavano di poter esercitare la professione nel giorno in cui si celebra il lavoro a livello nazionale. E chi sperava che col cambio di location (da piazza San Giovanni al Circo Massimo) sarebbe stato automatico un via libera da parte degli organizzatori della kermesse musicale, è rimasto profondamente deluso. A cominciare dalla Fpa: la Fotoreporter Professionisti Associati, che raggruppa più di un centinaio di fotografi in ambito editoriale, ha denunciato, in una nota, di essere stata esclusa dall’esercitare la propria professione, su iniziativa di «chi dovrebbe garantire il normale svolgimento del nostro lavoro», e di non poter prendere parte «al concerto come quello del Primo Maggio, pensato proprio dai sindacati per difendere ed onorare la sacralità del lavoro». Da qui lo «sconcerto» della FPA «che, seppur cambiando luogo, non sia stato preso in considerazione seriamente lo spazio per poter effettuare al meglio il nostro impegno e quindi a risolvere l’incresciosa pesante situazione della negazione a lavorare». Stando a quanto riferito alla stessa FPA, l’organizzazione non sarebbe riuscita a trovare una soluzione alternativa che consentisse ai fotografi editoriali di essere presenti al Concertone. Per motivi di sicurezza, il sottopalco è stato riservato a pochissimi lavoratori