Anna Castiglia, 25 anni, catanese trapiantata a Milano, vince Musicultura 2024 all’Arena Sferisterio di Macerata con la canzone «Ghali», che ironicamente evoca il nome del cantante trap stigmatizzato da molti come esempio di deriva musicale, per scaricare sugli altri a mo’ di capro espiatorio le colpe di quello che non va. «Sono una vittima eclettica – recita il brano eseguito alla chitarra – e mi lamento tutto il giorno col telefono», e via così, incolpando lo smog per i capelli grassi o i tg per il cattivo esempio se si uccide qualcuno, concludendo «se ottengo qualcosa è merito mio, ma se la perdo è colpa di Dio».
«Userò una parte del premio per pagare i miei musicisti – ha dichiarato Castiglia sul palco ricevendo l’assegno di 20mila euro messo in palio dalla Banca di Macerata – , una parte la elargirò ad associazioni pro Palestina e un’altra al mio progetto musicale. Dedico questa vittoria al mio maestro Ernesto Assante che credeva tantissimo nei giovani emergenti».
La proclamazione della vincitrice assoluta del 35simo Festival della canzone popolare e d’autore, decretata come da tradizione dal voto del pubblico che affollava l’Arena, è giunta a tarda notte dopo quasi tre ore di concerto coronato dall’esibizione del cantante e polistrumentista partenopeo Enzo Avitabile, esponente della world music, che sulle note di «Aizzam’ na mana» ha fatto ballare il pubblico, dopo la travolgente esecuzione di «Salvamm’ o munno» con i Bottari di Portico, che suonano percuotendo botti e tini. Strumenti di quella cultura della terra che Avitabile ha voluto riscoprire, su consiglio di James Brown – ha raccontato – con cui apriva i concerti. «Faccio parte di Musicultura da vent’anni e la ringrazio per quello che fa per la musica che anche se non può salvare il mondo può creare emozioni, e ad ogni emozione segue un’azione». Ha poi ricevuto dai rettori dell’Università di Camerino e Macerata il premio Per alti meriti artistici.
Paola Turci, new entry nelle vesti di conduttrice a fianco dell’amica Carolina Di Domenico, non ha però abbandonato il suo ruolo di cantante esibendosi con tutti i finalisti: Nico Arezzo, Anna Castiglia, De.Stradis, Nyco Ferrari, Bianca Frau, Helle, Eugenio Surnia e The Snookers, nel pezzo di Fiorella Mannoia «La casa in riva al mare», titolo dell’omonimo premio istituito quest’anno e sostenuto dal Garante dei diritti per la persona della Regione Marche, Giancarlo Giulianelli, che ha promosso all’interno del carcere Barcaglione di Ancona laboratori e incontri a tema musicale per i detenuti. A riceverlo per il suo impegno in questo campo è stata la cantante Helle. Mentre il premio della critica, intitolato allo scomparso Piero Cesanelli, fondatore di Musicultura, è andato a Eugenio Sournia per la canzone «Il cielo».
Ma la serata ha visto anche l’esibizione di Nada e quella di Carlotta Proietti, figlia di Gigi Proietti, che a fianco di Paola Turci ha rinverdito la tradizione della canzone romana intonando «Tanto pè cantà», assieme all’esilarante monologo del comico Alessandro Bianchi. Alla serata, in diretta su Rai Radio 1, gli interventi dalla Stazione Bus di Rai Radio 1 di Marcella Sullo, Duccio Pasqua e John Vignola. Le serate finali si potranno vedere su Rai 2 il prossimo 15 luglio.
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