Venerdì 22 Novembre 2024

Gin tonic, sigaretta e ottomila "amici". Gazzelle fa sold out a Catania

Foto Roberto Viglianisi

Sinceramente se stesso, sul palco di Villa Bellini come fosse nei “localini” di Roma che lo hanno formato prima della notorietà arrivata con la “rivoluzione indie”: riecco Gazzelle e il suo “grazie regà”, sigaretta e gin tonic sorseggiato tra amici, col piccolo dettaglio che gli “amici” giunti a Catania per il concerto, a sei anni dall'ultimo, erano ottomila. Sold out! Clima familiare, impostazione essenziale, spazio alla semplicità. Musica e chiacchiere informali, l'essenzialità profonda dei testi, quella spontaneità che tanto amano coloro che lo seguono da sempre così come quelli che si sono “avvicinati” più di recente alle idee e alle sonorità dell'artista romano, diversi al loro primo concerto. Giunti da diverse città e regioni. Un successo doppio, perché testimonia una crescita nell'ascolto, oltre che artistica, che può ancora riservare tanto in termini di seguito. Occhiali da sole d'ordinanza, capello ossigenato. Note miscelate nel percorso proposto dal tour estivo 2024 (ai piedi dell'Etna seconda tappa dopo Padova), quelle tipiche del contesto “indipendente” ma anche rock e punk, per il classe 1989, che ci mette la faccia da Meltinpot a Fottuta Canzone, sino a Però e Lacrima. Tafferugli interiori e telefonini al cielo mentre si celebra la felicità di una serata speciale, accantonando gli Sbatti, «sogni grandi, senza realizzarli». C'è Gazzelle e c'è Flavio in quella “bomba” di Vita paronoia, col «cuore in salamoia mentre la testa vola». C'è il dialogo con il suo pubblico, gli aneddoti e i racconti di una Sicilia visitata, da Favignana a San Vito Lo Capo, passando da Siracusa «che fa rima con Scusa». Ci sono i sentimenti, la dedica consueta alla mamma in Coprimi le spalle, gli auguri di buon compleanno a una fan (Benedetta) oltre che al proprio bassista Gabriele Roi. Ci sono soprattutto le melodie stupende dei tre brani in acustico, accompagnati al pianoforte dal maestro Ettore Mirabilia: Greta, Sayonara e l'amatissima “Scintille”. La lettura dei messaggi racchiusi negli striscioni e poi quello che Gazzelle riserva quasi distrattamente ma in maniera abbastanza mirata a Morgan, dopo la querelle dei giorni scorsi con Calcutta e Angelica Schiatti. Applausi dal prato alla tribuna. Un altro gin tonic. Idem, Meglio così, Zucchero filato e Sopra, quest'ultima tra le canzoni più partecipate. Ancora Flavio, Smpp e Una canzone che non so. E La prima canzone d'amore con un «ti voglio bene» autentico rivolto alla propria ragazza perché «anche io la merito, anche se mi definiscono chiuso e stronzo». Tutto qui, Punk e Mezzo secondo prima della volata finale: «Tutto finisce, anche i concerti, anche noi...non ci saremo più». Guardare in faccia la realtà, senza perdere l'ironia: «Mi sa che è meglio che non parlo tra una canzone e l'altra...». Quella te e Non sei tu, l'immancabile “Destri”. E conclusione con Tutta la vita, l'abbraccio virtuale e l'arrivederci... «magari a San Siro o al Circo Massimo». Lanciata già la volata al 2025, di prospettive non si muore.

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